Adminship a rotazione: un’occasione per la Wikipedia italiana? (di Faber)

 

Staffetta

Negli ultimi tempi una delle notizie più sorprendenti nella comunità wikimediana è stato il ritorno di un amministratore molto noto sotto una nuova veste, questa volta come semplice contributore. Al di là delle vicende personali  che non sono l’oggetto di questo articolo  il caso ha riacceso un tema già menzionato in passato nei meandri delle discussioni di it.wiki: quanto è sano, per una comunità, che alcune persone mantengano i permessi amministrativi per molti anni consecutivi? E, soprattutto, sarebbe utile introdurre un sistema di adminship a rotazione?

Perché parlare di rotazione?

L’idea è semplice: dopo un certo periodo  per esempio ogni due anni  i permessi amministrativi decadono automaticamente, e chi desidera recuperarli deve ripassare da una procedura comunitaria. Non è un sistema rivoluzionario: altri progetti wiki, grandi e piccoli, hanno adottato forme simili: 

Su de.wiki non esiste una riconferma periodica automatica degli amministratori e la comunità può in ogni momento provocare una riconferma (Adminwiederwahl) se lo chiedono almeno 25 utenti in un mese o 50 in sei mesi. Tuttavia, esistono procedure formali di De-Admin (revoca temporanea o permanente dei diritti) e una pagina di reclamo sugli abusi amministrativi (WP:Administratoren/Probleme), che prevede una discussione comunitaria e la decisione da parte di uno o più admin non coinvolti.

Su fr.wiki esiste una procedura piuttosto accessibile e frequente di contestation (WP:CSA) mediante discussione comunitaria. Ogni utente registrato da almeno tre mesi con almeno 500 modifiche può segnalare un amministratore. Se vengono presentate sei segnalazioni valide entro un periodo di sei mesi, si apre una votazione con regole identiche a quelle seguite per l’elezione degli admin. In caso di mancato consenso, i diritti di amin vengono revocati.

- Su en.wiki, quella con più admin attivi, c'è molto turnover anche senza rotazione strutturata. Non c'è una riconferma periodica, ma vari meccanismi di deflag. Alcuni admin scelgono volontariamente di essere open to recall, avendo accettato criteri personali di rimozione. Dall’ottobre 2024 esiste una procedura comunitaria formale, WP:ADMINRECALL, che costringe l’admin a passare attraverso una nuova elezione se la richiesta ottiene in 30 giorni almeno 25 firme di utenti extended-confirmed. A questi strumenti si aggiunge il desysop deciso dall’ArbCom nei casi di abuso degli strumenti o altri comportamenti problematici.

La riconferma annuale di it.wiki, invece, non è una revisione del ruolo, ma una mera verifica dell’attività minima. In pratica: la riconferma annuale non valuta come l’amministratore opera. Valuta solo se ha fatto un certo numero di azioni amministrative, se ha mantenuto una presenza minima e se non ha subito “gravi incidenti” durante l’anno. Non c’è controllo sul modo in cui usa i permessi né valutazione comunitaria del suo operato; scarsa possibilità di discutere comportamenti problematici se non estremi; scarsissimo confronto sulla gestione dei conflitti.

In altre parole: è un controllo tecnico, non un controllo qualitativo. La Wikipedia italiana ha un controllo periodico formale (la riconferma annuale), ma non ha un controllo periodico sostanziale, che permetta di valutare veramente l’operato di un amministratore.

Il punto non è “punire” nessuno, ma garantire una salute complessiva del progetto. Perché?

1. Capire l’altra parte della barricata

Chi detiene strumenti amministrativi per molti anni tende, inevitabilmente, ad assuefarsi al loro utilizzo. Le procedure, i permessi, i pulsanti diventano parte del quotidiano. Ma l’effetto che certe azioni amministrative hanno sugli altri utenti — soprattutto quelli meno esperti — spesso sfugge a chi non vive più quella condizione da tempo.

Sperimentare almeno per un periodo la condizione di “semplice utente” può offrire una prospettiva preziosa: si percepiscono diversamente gli avvisi, si comprende meglio l’impatto psicologico dei blocchi, ed infine si riconsiderano i modi e i toni con cui si esercitano i permessi.

In breve: un bagno di umiltà che fa bene a tutti.

2. Evitare la personalizzazione del ruolo

Un altro rischio di una permanenza indefinita è che il ruolo amministrativo smetta di essere visto come un servizio al progetto e inizi a essere vissuto come una sorta di identità personale. Quando accade, ogni critica viene percepita come un attacco, e non come una normale parte del confronto comunitario.

Si finisce per leggere contestazioni legittime come questioni personali, e non come richieste di chiarimento sul metodo.

La rotazione, in questo senso, aiuta a ricordare che nessuno è indispensabile, che i permessi non sono un privilegio ma una mera funzione tecnica e che l’amministratore è un utente come gli altri, solo con qualche strumento tecnico in più.

3. Una comunità più matura, meno polarizzata

Una parte non trascurabile delle tensioni interne nasce proprio da rapporti asimmetrici. Se invece la regola prevede che chiunque, periodicamente, debba rimettere in gioco la propria affidabilità, il clima cambia: le discussioni diventano più serene, i ruoli si “sdrammatizzano”, la comunità cresce in coesione.

“Ma abbiamo pochi amministratori, non possiamo permettercelo!”

È l’obiezione che si sente più spesso, forse la più prevedibile. In effetti, la Wikipedia italiana ha tradizionalmente meno amministratori attivi rispetto ad altre versioni linguistiche. Ma questo è davvero un ostacolo?

La domanda andrebbe rovesciata: forse abbiamo pochi amministratori proprio perché il sistema attuale non favorisce un ricambio naturale.

Quando il percorso per diventare amministratore è percepito come un impegno a tempo indefinito, come una responsabilità pesante e spesso molto contestata, è naturale che molti preferiscano non candidarsi.

Una rotazione periodica, al contrario, può restituire serenità: chi ottiene i permessi sa che non saranno per sempre; chi li perde sa che non è un fallimento, ma la norma.

4. Conclusione: un dibattito da riaprire

L’adminship a rotazione non è una panacea, e non risolverebbe da sola le dinamiche complesse di una comunità online. Ma rappresenta una strada per rendere il progetto più equilibrato, più partecipato e più capace di auto-rinnovarsi.

Forse la Wikipedia italiana, oggi più che mai, avrebbe bisogno proprio di questo: ricordarsi che il potere amministrativo è uno strumento, non un trono. E che il miglior modo per preservare l’autorevolezza del ruolo è proprio quello di non considerarlo permanente.

Commenti

  1. "L’adminship a rotazione non è una panacea, e non risolverebbe da sola le dinamiche complesse di una comunità online. Ma rappresenta una strada per rendere il progetto più equilibrato, più partecipato e più capace di auto-rinnovarsi.Forse la Wikipedia italiana, oggi più che mai, avrebbe bisogno proprio di questo: ricordarsi che il potere amministrativo è uno strumento, non un trono. E che il miglior modo per preservare l’autorevolezza del ruolo è proprio quello di non considerarlo permanente."
    La letteratura inopinabile presente nelle discussioni della varie voci, ivi comprese quelle occultate nei c.d. cassetti di Gac, rassegnano una chiave di lettura inopinabile: il potere tastinico degli amministratore serve solo a dare una boccata di endorfine a soggetti emarginati (la c.d. Crikka) dal mondo reale: togliergli questo ultradecennale status potestatis panaceico astrattivo dalla realtà sociale – peraltro impossibile in mancanza di un lapidario intervento esterno di wikimedia foundation –, oltre che consegnare i membri della crikka all'anonimato nella cruda e avversa realtà del mondo sociale, si rivelerebbe sostanzialmente inutile se animato dalla ricerca di aspiranti neo amministratori di Wikipedia: perché mai persone sane di mente dovrebbero assumere l'oneroso compito di amministrare un progetto prossimo ad estinguersi per mano della più affidabile (e in predicato di sviluppi esponenziali, data la mole di investimenti diretti in corso e venturi, propinati ed annunciati dei vai giganti del: web google.com, microsoft etc) Intelligenza artificiale?

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  2. Bravo Faber! Spero di non vedere più riconferme come quelle di Phyrexian, LukeWiller e TrinacrianGolem, dove terzi utenti reagivano ai voti contrari come se chissà che offese fossero

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  3. Toh, qualcuno scrive che ormai gli utenti hanno abbandonato il forum (a parte i soliti 3) ed ecco spuntare un mai apparso Faber. Lo stile sembra cmq quello di Gitz. Ma in ogni caso, sebbene la riflessione sia interessante, il 1° Anonimo ha ragione: a chi potrebbe interessare prendere in mano Wikipedia come admin oggi? Poche le voci di qualità e vetrina, molta la roba raffazzonata, incalcolabile la massa di robaccia. Molti gli sceriffi (admin storici sclerotizzati nel loro ruolo di difesa del fortino e appagati dal loro stesso ruolo come dice il 1° Anonimo), pochi gli utenti attivi. È inesorabile: il progetto è in decadenza. Immolarsi per un progetto morente? Perché?

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    1. Per tua informazione, ho già scritto un articolo su questo blog, e non l'ho scritto con lo stile di Gitz, ma con il mio. Senza contare tutti i commenti che ho già pubblicato qui. Quindi dire che non sono "mai apparso" è una bella cantonata. Questo giusto per essere precisi.

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    2. Bene, grazie della precisazione. La sostanza delle domande non cambia

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    3. Beh, ad esempio perché la rotazione degli admin riguarderebbe anche gli admin storici sclerotizzati, come li chiami tu. Di conseguenza meno fortini da difendere, più voci su cui contribuire senza il pericolo di sconfinare nell'orticello di qualcuno.

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  4. Un lettore21/11/25 14:12

    Andando indietro si trova un articolo firmato Faber.

    A ogni modo le riflessioni dei 2 anonimi toccano il punto cruciale. A che servirebbe un qualsiasi ricambio, arrivati a questo punto della storia di itwiki?

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    1. La domanda dell'anonimo e del lettore ne solleva però un'altra, ancora più cruciale e preliminare: se, arrivati a questo punto, Wikipedia è ormai irriformabile, perché scrivere, leggere o commentare un blog di critica wikipediana?

      Rapidamente dico le ragioni per cui non sono d’accordo con la proposta di Faber. Ne condivido ovviamente la premessa: i "rapporti asimmetrici" tra admin e non-admin, cioè il fatto che i primi abbiano un potere editoriale considerevolmente maggiore dei secondi, sono un problema reale. Non credo però che l’aminship a rotazione sia la soluzione. Posto infatti che una riforma del genere sia praticamente attuabile (e non lo è), penso che l’adminship finirebbe col ruotare sempre tra le stesse persone: gli utenti affidabili, gli insiders. Anche perché chi mai vorrebbe dare i tastini a uno sconosciuto, che magari si rivela una mascalzone? Perciò la riforma non inciderebbe davvero sul potere editoriale degli utenti centrali. Quando Pequod si è dimesso, non ha cessato di essere "uno di noi" (un insider); lo si è visto bene nella polemica con Phyrexian sulle voci cronologiche. Né penso che, dimettendosi, Civvì abbia diminuito la propria influenza sui contenuti e le policies dell’enciclopedia. Se domani Gianfranco o Vito volessero riprendere a editare it.wiki, gli offrirebbero subito i tastini e certamente non li tratterebbero come niubbi o utenti in COI (non lo sono).

      Per avere una comunità più inclusiva e democratica, c’è invece bisogno, primo, di meccanismi di controllo sulle azioni amministrative: la possibilità di contestarle in modo efficace costringendo un panel di admin a rivederle e a giustificarle (o annullarle) in pubblico. Secondo, ci sarebbe bisogno delle richieste di parere , in modo da consentire anche agli utenti meno esperti e meno integrati nella comunità di partecipare alle discussioni.

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    2. Per quale motivo si dovrebbe pensare che le misure discusse siano alternative tra loro e non complementari? Ovviamente vanno viste nel quadro di un cambiamento organizzativo e culturale generale a cui varie misure possono contribuire. Pensare che una singola misura possa risolvere mi sembra abbastanza ingenuo.

      Avere alternanza potrebbe essere uno stimolo a semplificare gradualmente le regole di contribuzione, fra l'altro, una delle più grosse barriere all'ingresso di sangue fresco.

      Mi viene in mente un'intervista a uno di quei presidenti africani che sono lì da 30 anni il quale disse: sono pronto a lasciare il passo appena si trovi uno che sia capace come me e appena me lo si chieda. E chissà com'è, non glielo chiedono mai, secondo lui.

      La questione, invece, se ci sia ancora energia propulsiva sufficiente in wp It a seguito del suo affievolimento di lungo corso, mentre l'AI decolla, mi sembra lecita.

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    3. L'unico blog dove i commenti anzichè aumentare dimunuiscono

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    4. 🤣🤣è colpa del virus superspritz-kirk-elwood che ha contratto il fondatore del forum

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