Wikipedia e l'atlantismo

 

Bandiere degli Stati Uniti e dell'Unione europea

Scrive wikinostra nella discussione su Paolo Barnard:

Per quanto riguarda il discorso politico, perdonami ma le categorie sinistra-destra mi sembrano un po' ingenue, soprattutto perché da decenni il termine sinistra è diventato frutto di un enorme equivoco. Io parlerei di globalismo-euroatlantista che permea tutta wikipedia in italiano ma non solo: chi osa opporsi (Blondet, Barnard, Byoblu, Orsini, Basile, in parte lo stesso Vannacci, addirittura il Pulitzer Hersh spacciato per complottista da Open sono i primi che mi vengono in mente) anche blandamente a un qualsiasi tema di questa corrente di pensiero (soprattutto il supporto incondizionato e acritico alla geopolitica a guida Nato) viene sottoposto a un tiro incrociato e denigrato od oscurato. Questo mi sembra un fatto difficilmente negabile.

Sul presunto filoatlantismo della Wikipedia italiana (o europeismo, o globalismo: tre categorie che non coincidono perché, a seconda delle interpretazioni e delle circostanze, possono confliggere), direi quanto segue.

1. WP:CONSENSO e cultura politica

È un fatto secondo me certo che la Wikipedia inglese è molto più filoatlantica di quella italiana. Stupirebbe il contrario: le due comunità grossomodo riflettono le culture politiche sottostanti, italiana per it.wiki e anglosassone o "globale" per en.wiki. Molte decisioni editoriali di Wikipedia – ad esempio, quella sull'ingiusto rilievo dei contenuti e quella sull'enciclopedicità delle voci – implicano valutazioni che, sebbene indirizzate dalle linee guida, sono ampiamente discrezionali. Quando sono prese con il metodo del consenso, le decisioni editoriali tendono a riflettere le preferenze e i valori degli utenti che partecipano alla discussione. Perciò la cultura politica della comunità di riferimento non può non avere conseguenze importanti sui contenuti dell'enciclopedia.

Ora, per quanto riguarda il filoatlantismo di Wikipedia, direi che tale orientamento sull'edizione italiana non è spiccato e anzi, a confronto con quella inglese, è assai modesto. 

Mi limito a un paio di esempi significativi. Sono certo che sulla Wikipedia inglese sarebbe impossibile avere una voce sulla invasione russa dell'Ucraina che, come quella italiana, nella sezione iniziale affermasse che il Consiglio della Federazione russa ha autorizzato Putin a usare la forza militare "all'unanimità" (è rilevante, è indice di consenso?); che nella sezione sulle "Cause" menzionasse gli scontri di Odessa del 2014, descrivendoli come scontri che hanno coinvolto "neonazisti" ucraini; che in quella stessa sezione menzionasse il fatto che dal 2016 la Nato organizza l'addestramento di migliaia di soldati ucraini; che contenesse una sezione sulle "Accuse russe" in cui il punto di vista russo è descritto dettagliatamente, compresa l'accusa relativa all'assimilazione forzata della minoranza russofona; e che descrivesse le affermazioni russe sul carattere nazista della politica ucraina come infondate e false "[s]econdo le testate giornalistiche occidentali". Al di là delle opinioni diverse che si possono avere sull'opportunità di includere questi contenuti, è un fatto che sulla Wikipedia inglese non ci potrebbero stare e infatti non ci sono. 

Per converso, dalla Wikipedia italiana mancano molti dei contenuti dell'omologa voce della Wikipedia inglese. Qui la sezione iniziale si apre con le conseguenze umanitarie dell'invasione ("decine di migliaia di vittime civili", "la più grande crisi di rifugiati dalla seconda guerra mondiale", un "ecocidio"), prosegue menzionando le opinioni "irredentiste" di Putin (Putin nega il "diritto di esistere" dell'Ucraina e l'accusa "falsamente" di essere governata da neo-nazisti che perseguitano la minoranza russa) e infine conclude con le indagini della Corte penale internazionale per "crimini contro l'umanità, crimini di guerra, rapimento di bambini e genocidio". Nella sezione "Background" la voce inglese menziona i voltafaccia della politica russa nei confronti dell'Ucraina, il fascismo russo o "ruscismo", l'imperialismo e "revisionismo storico" di Putin. Di nessuna di queste cose oggi (31 ottobre 2023) c'è traccia nella voce italiana, che citando Limes richiama invece la "sindrome di accerchiamento" della Russia

A proposito del presunto filoatlantismo della Wikipedia italiana è anche indicativo che siano stati ripetutamente respinti dagli utenti di quel progetto i tentativi di pubblicare una voce sul neo-fascismo russo o ruscismo (vedi bozza, discussione progetto:Politica, le talk degli utenti "periferici" Lucas800, Ptroski, LordAvvbert e Jafaz, che tentano di creare la voce, e la talk degli admin Dave93b, Actormusicus, Superspritz e Kirk, che bloccano la pubblicazione) ed è indicativo che ci sia una voce sul Viale degli Angeli (monumento ai bambini uccisi nella guerra in Donbass creato dall'amministrazione filorussa di Donetsk), che sulla Wikipedia inglese è stata prima cancellata e poi trasformata in redirect.

2. Neutralità, fonti attendibili e mainstream

Oltre che degli orientamenti della comunità, il filoatlantismo di Wikipedia è anche un prodotto delle linee guida sul "punto di vista neutrale" (WP:NPOV) e sulle "fonti attendibili" (WP:FA).

Infatti, "punto di vista neutrale" su Wikipedia non significa né avalutatività, né equidistanza  ad esempio, equidistanza tra Nato e Russia, o anche solo equidistanza tra filoatlantismo e critica della Nato. "Neutralità" significa che Wikipedia deve dare conto di tutti i punti di vista significativi riportati dalle fonti attendibili, in misura proporzionata all'importanza che è loro attribuita dalle fonti attendibili. 

Bene, è un fatto che oggi la gran parte delle fonti attendibili in Italia e nel mondo anglosassone sono filoatlantiche (o europeiste, o globaliste). Non già (o non solo) perché reality has a well-known liberal bias, ma perché le fonti attendibili non sono le "fonti imparziali" (posto che esistano) né le "fonti migliori", bensì le fonti "pubblicate da editori o autori considerati affidabili e autorevoli", cioè le fonti che, in virtù della loro storia, professionalità, statuto accademico, posizione editoriale, modalità organizzative, ecc., hanno una "vigenza sociale" in termini di autorevolezza e impatto che le rende, appunto, attendibili in senso wikipediano. Il concetto di fonte attendibile attiene allo statuto pubblico della fonte, alla sua rilevanza oggettiva riflessa nel consenso nella comunità degli utenti, prima ancora che alla qualità dei suoi contenuti, che in ambito politico-sociale è essenzialmente controversa e per Wikipedia inattingibile

Perciò Wikipedia è tenuta a essere una espressione del mainstream. Se qualcuno cerca il pensiero critico su Wikipedia, campa cavallo: non è la sua funzione. Ma nessuno può stupirsi del fatto che il mainstream sia tendenzialmente pro-establishment, cioè che lo siano le fonti attendibili nel senso suddetto. Non si può escludere che un giorno avremo un mainstream e un establishment "populisti", filorussi o filocinesi, euroscettici e sovranisti, ma per ora non ci siamo ancora (se queste sono le alternative, vorrei dire "per fortuna").

3. POV-pusher e campi di battaglia 

Su Wikipedia ci sono e ci saranno sempre POV-pusher, cioè utenti che editano Wikipedia con un'agenda politica o di altra natura. Personalmente non credo che i POV-pusher siano più diffusi tra gli utenti "periferici" (utenti non-registrati, neo-utenti, utenti ripetutamente bloccati) di quanto lo siano tra gli utenti "centrali" (admin e utenti autoverificati). Ad ogni modo, centrali o periferici che siano, i POV-pusher sono inevitabili e di per sé non sono necessariamente un male, perché la politica è una passione forte, che spinge a lavorare molto su Wikipedia, a cercare buone fonti e buoni argomenti, a scrivere voci su temi importanti. Motivazioni rivolte al "mondo", come correggere una grave ingiustizia, anziché rivolte esclusivamente al progetto e all'attuazione dei suoi pilastri, non sono l'ideale per Wikipedia ma a volte possono essere utili e produttive. Certo, sarebbe meglio se ci fosse la collaborazione tra POV-pusher che si collocano su entrambi i lati dell'argomento, quale che sia l'argomento, in modo da realizzare voci più bilanciate e verificabili, ma ciò non sempre è possibile.

Bene, per quanto riguarda la questione del filoatlantismo, è verosimile, se non ovvio e scontato, che oggi la maggioranza di POV-pusher attivi sulle wikipedie italiana e soprattutto inglese siano di orientamento filoatlantico (o europeista, o globalista). Chi vuole collaborare con Wikipedia deve farsene una ragione: il bilancino della neutralità non cade sempre nel punto indicato dalla sua personale intuizione di ciò che sarebbe opportuno; ogni tanto, vincono i POV-pusher dell'altra parte dello schieramento. I wikipediani esperti dovrebbero accettare la cosa serenamente e cercare di non esasperare la contrapposizione, di non alimentare una mentalità da campo di battaglia, perché su Wikipedia la politica è inevitabile, ma una politica di schieramento ("noi contro loro") alla lunga è insostenibile.

***

Da tutto ciò ricavo una conclusione generale. Ciò che della Wikipedia italiana è notevole non è il filoatlantismo, che è reale ma tutto sommato modesto, in linea con il mainstream massmediatico e forse anche con gli orientamenti prevalenti nella comunità degli utenti; ciò che è notevole, e secondo me anche criticabile, è il cancellazionismo, l'antirecentismo e l'antilocalismo, la concentrazione di potere editoriale in capo agli admin, che spesso lo esercitano in chiave di chiusura del progetto, la scarsa considerazione per i diritti degli utenti "periferici" e la mancanza di efficaci meccanismi di accountability degli admin. Queste tendenze, non il filoatlantismo, soffocano la Wikipedia italiana e rendono la collaborazione con quel progetto difficile o impossibile per molti utenti, seppure in buona fede e adeguatamente competenti.

Sulla Wikipedia inglese è facile per chiunque, anche per un neoutente sconosciuto da tutti, creare voci su argomenti d'attualità controversi e politicamente sensibili. Ad esempio, a nessuno verrebbe in mente di impedire la creazione di una voce su Byoblu, come si è fatto sulla Wikipedia italiana senza nemmeno passare dalla procedura di cancellazione standard. Tuttavia, una volta creata la voce su Byoblu, prima o poi sulla Wikipedia inglese arriverà un utente che, fonti attendibili alla mano, inserirà che si tratta di un sito che diffonde fake news (cosa difficilmente negabile, a mio parere, nel caso di Byoblu). Il fatto che una fonte attendibile qualifichi un soggetto come filorusso, filoiraniano o filocinese, razzista, antisemita, neofascista, complottista, dedito alla disinformazione, ecc., spesso è ritenuto dalla comunità degli utenti meritevole di inclusione nella voce ad esso relativa; il fatto che sia generalmente qualificato come tale da una pluralità di fonti attendibili giustifica che ciò sia incluso con wikivoce, cioè senza attribuzione alla fonte. Si guardino, ad esempio, questi elenchi di voci della Wikipedia inglese: Alternative journalism organizations, Conspiracist media e Fake news websites, e in particolare le voci su Greyzone e Voltaire Network (sinistra) e su Breitbart News, Rebel News e The Daily Stormer (destra). 

La Wikipedia italiana funziona diversamente. Forse proprio per evitare che il progetto diventi la grancassa del mainstream massmediatico (mia pura ipotesi, intuizione priva di basi empiriche), si è consolidato un orientamento editoriale cancellazionista e antirecentista. Questo orientamento – nota bene – è portato avanti anche da admin che, come Vito, certo non sono lì per sventolare la bandiera a stelle e strisce. La battaglia contro il mainstream massmediatico su Wikipedia può facilmente essere interpretata – secondo me sbagliando di grosso, ma su questo bisognerà tornare – come una battaglia "di sinistra". Credo, a questo proposito, che la procedura di cancellazione della voce Movimenti dei forconi nel 2013 sia stata un precedente fondamentale e paradigmatico, che mostra sia l'ispirazione in senso lato politica di certi atteggiamenti di chiusura, sia il grave danno che essi provocano all'enciclopedia. 

Insomma, se interpretiamo le vicende di Wikipedia in termini di filo- e antiatlantismo (o anche destra e sinistra, laicismo e confessionalismo, ecc.) qualcosa capiamo, ma non capiamo molto. Ciò che è peculiare nel progetto italiano non è il suo orientamento politico, che nonostante qualche clamoroso fallimento (ad esempio, la voce su Alessandro Orsini) è tutto sommato in linea con quanto risulta dalle fonti e con quanto ci si può attendere da Wikipedia, ma la sua chiusura.

Commenti

  1. itawikinostra31/10/23 23:52

    Il problema generale della degenerazione del giornalismo, dello spettro del pensabile sempre più compresso e quello delle fonti un tempo autorevoli, equilibrate e prudenti ma adesso sempre più tendenti al manicheismo e alla bambinesca semplificazione smaccatamente di parte tanto da diventare non di rado speculari ai cosiddetti diffusori di fake news e coprirsi altrettanto di ridicolo è molto serio e profondo ma credo che esuli dallo scopo di questo post.
    Mi sembra però di ricordare ad esempio diverse vecchie enciclopedie anni 60/70 che in piena guerra fredda a rischio atomico erano molto ma molto più neutrali e professionali delle cosiddette fonti terze odierne, e questo dovrebbe essere un campanello di allarme.

    Per quanto riguarda la pagina dell'invasione russa su cui ti sei dilungato è voce secondaria rispetto a "conflitto russo-ucraino": può darsi che abbia meno accessi e quindi ci sia meno spinta a povvizzare? Oppure (non so se riesco a spiegarmi) sia di un tecnicismo tale da non essere così facilmente povvizzabile? In tal caso sarebbe un po' opinabile come controesempio.
    È un fatto che in molti casi eventi o figure invise al POV dell'atlantismo mainstream e di una certa visibilità comprovata o potenziale tra gli utenti wiki vengano sistematicamente censurati o manipolati, peraltro dai soliti noti 7/8 admin:

    - strage di Odessa ribattezzata incendio senza uno straccio di fonti e pesantemente manipolata
    - Bandera: trasformato in eroe irredentista che ha subito anche cose cattive, vedi il patetico incipit coi parenti internati
    - Orsini critico verso Nato ed EU: ostruzionismo con la bozza, poi citazione del suo pensiero stravolta facendo sparire le pesanti critiche alla EU, denigrazione con le recensioni a senso unico, oscuramento della pagina
    - Basile critica verso Israele: spacciata per non Ambasciatrice e quindi sminuita, poi subito censurata come non enciclopedica
    - Barnard spesso critico verso il mainstream atlantista: pagina cancellata
    - Byoblu: a volte critico verso il mainstream atlantista, censurato come non enciclopedico

    E siamo già a sei.

    Un'altra situazione lampante sono le controversie riportate per tutti i vari partiti italiani tranne quelli che più allineati al mainstream non si può, cioè i due del fu patto del Nazareno.

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  2. itawikinostra1/11/23 00:20

    Post scriptum:

    quando scrivi "(...) Wikipedia è tenuta a essere una espressione del mainstream. Se qualcuno cerca il pensiero critico su Wikipedia, campa cavallo: non è la sua funzione. Ma nessuno può stupirsi del fatto che il mainstream sia tendenzialmente pro-establishment, cioè che lo siano le fonti attendibili nel senso suddetto. (...)" forse dici una cosa non facilmente contestabile, almeno regole, principi e pilastri sic stantibus (ma non ne sarei così sicuro); ma allora è anche una implicita ammissione che Wikipedia, non potendo esistere alcuna indipendenza di indagine e profondità di giudizio (sarebbe tacciabile di ricerca personale?), è strutturalmente e subdolamente una possibile grancassa del potere e strumento di propaganda (mi viene in mente un parallelo con l'ottimo "La fabbrica del consenso" di Chomsky in cui il tema sono i media dominanti), soprattutto in tempi in cui lo spettro del pensabile (o quanto meno la sua rappresentanza politica) si sta riducendo sempre di più e in cui le opposizioni nei parlamenti sono sempre più finte, specie quando poi diventano forze di governo. E questo spiega perfettamente certe censure e manipolazioni.
    In fondo tornando agli esempi precedenti la denigrazione ai danni della Basile, di Orsini o di Byoblu è effettivamente comune a tutto il mainstream mediatico italiano. Personalmente mi inquieta molto che un qualcosa di "libero e collaborativo" sia o possa essere in realtà strutturalmente uno strumento di propaganda del potere. Mi sembra molto tendente al distopico.

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  3. itawikinostra1/11/23 07:43

    Consentimi un'ultima osservazione.
    Hai scritto che Byoblu propagherebbe fake news. Lo stesso si può e si deve dire di tutti i media dominanti. Abbiamo esempi recenti reiterati e imbarazzanti con i vari Repubblica, il Corriere della Sera, la Stampa, Open, solo limitandoci all'Italia.
    Premesso che Byoblu mi è sempre interessata pochissimo e che a dirla tutta non avendo la tv neanche la seguo, tanto per fare un esempio sulla recente risoluzione ONU in cui l'Italia si è astenuta mi sono imbattuto in questo:

    https://www.byoblu.com/2023/10/29/437273/

    Ho controllato personalmente la risoluzione e mentre sul discorso del diritto all'autodifesa di Israele non c'è traccia diretta e quindi l'argomentazione di Byoblu è tirata per i capelli, effettivamente la condanna contro tutti gli atti di terrorismo (inizio pagina 2) e la richiesta del rilascio degli ostaggi (punto 7 a pagina 3) sono inequivocabilmente presenti.

    Ne parla la stessa Elena Basile in questa intervista per Money:

    https://m.facebook.com/watch/?v=357151660098119

    Non mi risulta che alcun media dominante abbia criticato le affermazioni dell'ambasciatore confrontandole con i fatti.
    Allora chi racconta fake news e/o disinforma, solo Byoblu o anche Repubblica, Open e il Corriere della Sera?

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    1. Nota tecnica. E' stato abilitato il protocollo https per il Forum, che ora risulta sicuro. Che ne dici di trasferire questa conversazione sul Forum, copia-incollando i tuoi messaggi, che poi cancellerei da questa pagina? In alternativa (e forse, ripensandoci, è meglio) potremmo continuare a usare il Blog per i commenti agli articoli, come si è sempre fatto, e usare il Forum per discussioni collaterali o del tutto indipendenti dagli articoli del Blog. Mi sembra che il passaggio al Forum per commentare l'articolo crei una inutile mediazione/rallentamento e ostacoli la discussione anziché facilitarla.

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    2. Mi sono risposto da solo. Proseguirei la discussione qui. Farò un post a parte per pubblicizzare l'esistenza del Forum, che comunque è già sicuro e utilizzabile da chiunque.

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    3. Alcune repliche ai tuoi commenti.
      1) "Invasione russa dell'Ucraina" è una voce molto importante e molto visitata su tutte le Wikipedie. Su quella italiana in particolare la voce è stata al centro di lunghe ed estenuanti discussioni comunitarie, che alla fine hanno attratto persino l'attenzione della stampa (Repubblica ), sollecitata da me;
      2) L'elenco delle voci "anti-establishment" (per così dire) non pubblicate sembra lungo e significativo perché non è messo a confronto col lunghissimo elenco di altre voci "recentiste" di cui si è impedita la pubblicazione. Ho già fatto l'esempio di "ruscismo" ma ti assicuro che ci sono molti, molti altri esempi. Per esempio su it.wiki non è stato possibile pubblicare una voce sui crimini di guerra commessi durante l'invasione dell'Ucraina (voce che, visto il tema, certamente non può che essere "filoatlantica") e si è impedita la pubblicazione di molte voci su battaglie vinte dall'esercito ucraino (traduzioni da en.wiki). Considera che stiamo parlando di un progetto su cui si è persino impedita la pubblicazione della voce sull'incidente dell'autobus sul cavalcavia di Mestre, coperto dalla stampa di tutto il mondo e presente in molte altre wikipedie. Insomma il loro cancellazionismo è assurdo, ma non politicamente orientato - sono coerenti in questo.
      3) Quell'articolo di Byoblu IMHO è spazzatura. Non c'è solo il punto (come tu stesso noti) sul diritto all'autodifesa di Israele, che dalla risoluzione manca (il fatto che ci sia un principio generale nella Carta ONU è politicamente irrilevante) ma anche il punto sulla "condanna inequivocabile nei termini più forti e senza ambiguità degli attacchi di Hamas a Israele del 7 ottobre " (amb. Massari), che ovviamente non può ritenersi incluso nella "condanna di tutti gli atti terroristici ai danni dei civili, sia israeliani che palestinesi". Questa è veramente spazzatura, cercano di prendere per il naso i loro lettori. Ma gli esempi di fake news su Byoblu sono numerosi (spec. in materia di Covid e vaccini). Questo però non significa che sia giusto impedire la pubblicazione di una voce WP su Byoblu.

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    4. itawikinostra1/11/23 15:53

      Lungi da me considerare Byoblu una fucina di premi Pulitzer o esempio di particolare professionalità. Però almeno matematicamente se condanni tuttigli atti di terrorismo, condanni di conseguenza anchel'odioso atto terrorista di Hamas:

      "Condemning all acts of violence aimed at Palestinian and Israeli civilians,
      including all acts of terrorism and indiscriminate attacks"

      Chi legge un giornale mainstream d'altro canto può dedurre che quella risoluzione non condannasse affatto gli atti terroristici, e questa è altrettanto disinformazione.

      Si può discutere sul mancato riferimento esplicito ad Hamas: mi manca la competenza in ambito diplomatico, bisognerebbe confrontare la risoluzione con altri esempi in situazioni analoghe; a sentire la Basile, se si è alla ricerca di una tregua umanitaria si evita di citare esplicitamente le due parti in gioco laddove non necessario, è l'Abc della diplomazia, almeno a sentire lei.
      Per quanto riguarda gli ostaggi cito testualmente:

      "Calls for the immediate and unconditional release of all civilians who are
      being illegally held captive
      , demanding their safety, well-being and humane treatment
      in compliance with international law"

      Quindi al massimo siamo a 1.5 su 3, il 50%. Resta il fatto che nessuno tra la stampa mainstream si è azzardato a fare un minimo di esegesi delle dichiarazioni dell'Ambasciatore. Ecco che uno si ritrova a dover leggere Byoblu, a dover fare la tara e interpolare. Il che la dice lunga sullo stato comatoso dei media dominanti oggigiorno.

      Sul Covid eviterei di aprire il vaso di Pandora, ma visto che citi il tema, di sicuro per ogni fake news della cosiddetta controinformazione se ne trovano altrettante sulla stampa mainstream o per bocca dei politici. Come dimenticare l'immunità decennale dai contagi con la terza dose (Repubblica che cita Abrignani), il Green Pass come "garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose" (sic, affermazione ai limiti della denuncia per circonvenzione di incapace e per epidemia colposa), i vaccini a vettore virale come Astrazeneca e Janssen spacciati per "vaccini tradizionali" (Euronews, Corriere della Sera). Oppure i consueti giochi lessicali, tipo quello col termine "sperimentali" per quelli a mRna: siccome la tecnologia si conosce da trent'anni, allora "non sono sperimentali", evitando però accuratamente di informare i lettori sul fatto che nessun prodotto a tecnologia mRna era mai stato autorizzato all'immissione sul mercato prima di Comirnaty e Spikevax, la cui autorizzazione per oltre un anno è stata peraltro solo "condizionata", un tipo di autorizzazione EU che per definizione viene concessa a prodotti per i quali i dati di sicurezza sono incompleti. Un po' come dire che siccome la teoria delle reti neurali si conosce da decenni, se ti obbligano a farti operare a cuore aperto da un robot controllato da reti neurali non è un intervento sperimentale. E si potrebbe proseguire per ore.
      Tra parentesi, non sottovaluterei il fatto che la stampa mainstream, schema che si ripete in altri ambiti come quelli bellici più recenti, ha avuto cura di far emergere le fake news più macchiettistiche per demonizzare il dissenso evitando però accuratamente di proporre nel dibattito pubblico aperto le profonde argomentazioni e controosservazioni di valenti scienziati tipo quelli della Dichiarazione di Great Barrington, tipo Tegnell, tipo Ioannidis, tipo Peter Doshi, in Italia tra gli altri dei Medici Professori Universitari Marco Cosentino e Paolo Puccetti. Insomma di spazzatura ce n'è davvero in abbondanza ovunque.

      P.s.: questo è il link col testo della risoluzione ONU:

      https://www.dr.dk/static/documents/2023/10/28/fn-resolutionen_73a79ac2.pdf

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    5. itawikinostra2/11/23 10:16

      In compenso Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Malta, Lussemburgo, Belgio e Slovenia avevano votato a favore. Evidentemente quella risoluzione tanto invotabile non era.

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    6. Non ho detto che era "invotabile", ho detto che l'articolo di Byoblu racconta balle quando afferma che "L’ITALIA ... SUI MOTIVI RACCONTA BALLE COLOSSALI". Quando l'ambasciatore italiano dice che l'Italia non vota la risoluzione perché "Manca la condanna di Hamas” (titolo di Repubblica) non sta raccontando balle, ma sta spiegando le ragioni (forse sbagliate) per cui l'Italia ha deciso di non votare quella risoluzione. Byoblu butta tutto in caciara, nello stile della peggiore disinformazione da social, ed è un peccato non avere una voce di WP in cui scriverlo chiaro e tondo, ad esempio citando Il Foglio, Repubblica e il manifesto, che sono tutte "fonti attendibili", sebbene di tendenze politiche diverse.





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    7. Rispondo circa la voce sulla guerra d'Ucraina: io sono nemico del recentismo e, anzi, pure in occasione dei mondiali di calcio sostengo che la voce andrebbe protetta in scrittura durante il torneo per evitare che diventi una palude impraticabile di edit senza senso. Per me i recentismi vanno scritti su WikiNotizie, che è il progetto idoneo, e le voci su Wikipedia vanno scritte solo quando l'evento è concluso (del resto sappiamo tutti che il problema maggiore di Wikipedia sono BLP ed eventi in corso).

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  4. itawikinostra2/11/23 18:57

    Le parti molto discutibili dell'articolo di Byoblu sono il titolo e i proclami, che sono interpretazioni politiche quanto meno tirate per i capelli. Nei fatti asettici riguardanti la risoluzione però non mi pare ci siano "balle": gli ostaggi sono effettivamente citati dalla risoluzione e su Hamas Byoblu non scrive affatto che la condanna di Hamas sia esplicitamente presente.
    Cito testualmente: "Dice che mancava la condanna dell’atto terroristico di Hamas, ma nella Risoluzione la condanna di tutti gli atti terroristici ai danni dei civili, sia israeliani che palestinesi, è una delle prime, fondamentali premesse."
    Che è la sacrosanta verità. Poi io sono d'accordo con la tua interpretazione, cioè che possa essere plausibile l'astensione di fronte all'assenza della condanna esplicita ad Hamas (cosa che però non ha trattenuto tre quarti di mondo e diversi paesi EU a votare a favore), e col fatto che la condanna generica al terrorismo viene strumentalizzata da Byoblu dicendo che è l'ambasciatore a dire "balle colossali", che è vero solo per gli ostaggi. Niente di diverso però di quanto si possa trovare in un editoriale di Giannini, Molinari, Sallusti, Mentana e compagnia bella. Fa pari con quello che fa quotidianamente qualsiasi altra "fonte affidabile", tipo Open per screditare la Basile, o il prestigioso Le Monde che scrisse che Orsini è un filoputiniano. Ogni "fonte" vende un prodotto appetibile per i suoi lettori e devia spesso in iperboli politicizzate per aumentare le tirature.

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  5. itawikinostra2/11/23 19:18

    Mettiamola in questo modo: se io fossi stato un giornalista avrei scritto grossomodo così:

    "L'ambasciatore ha spiegato i tre motivi principali dell'astensione italiana (...) Se è vero che un riferimento al diritto di autodifesa è del tutto assente dalla risoluzione, la liberazione degli ostaggi è invece chiaramente menzionata al punto X mentre per quanto riguarda Hamas una esplicita condanna mirata è effettivamente mancante ma al punto Y vengono comunque genericamente deplorati tutti gli atti di terrorismo. Tra i paesi EU questo è stato evidentemente ritenuto sufficiente da Francia, Spagna, Portogallo, ecc. che al contrario dell'Italia hanno votato a favore della risoluzione.

    Non lo fa Byoblu, ma non lo fanno neanche le "fonti affidabili", che neanche mettono un link alla risoluzione (ottimo esempio di consueta mala-informazione).

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  6. itawikinostra3/11/23 14:41

    FONTI ATTENDIBILI (1/3)

    Lasciando da parte Byoblu che interessa poco e in fondo non è inerente ai temi del post, per quanto riguarda il tema generale delle "fonti attendibili", visto che citi Repubblica e Foglio, non so se sono gli stessi che conosco io: quelli che conosco io sono da anni fucine di fake o propaganda o mix dei due, altro che "affidabili"; insieme ai vari Corriere, Stampa, Open, ecc.
    Vediamo qualche esempio, ma servirebbero giorni.

    Questo che segue è apparso su Repubblica, scritto un paio di giorni fa da Francesco Merlo a commento del forfait a Lucca Comics del fumettista Zerocalcare e citato dal Fatto Quotidiano (link dopo la citazione). Cito testualmente:

    "C'è la 'gourmanderie' ideologica dove, fumante di collera, Zerocalcare neppure si rende conto di SOMIGLIARE AD HAMAS e gli pare una gran figata BUTTARE I SUOI RAZZI di fumo-fumetti su Israele, così si decora la coscienza e si sente come le Pantere nere alle Olimpiadi del 1968"

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/02/merlo-scrive-su-repubblica-che-zerocalcare-somiglia-ad-hamas-per-la-rinuncia-al-lucca-comics-e-parte-della-redazione-si-dissocia/7341456/amp/

    Merlo in sostanza paragona un fumettista ad Hamas, con tanto di metafora coi razzi. Ai confini della realtà.

    Questo articolo invece, che insultò Orsini di essere un propagandista filorusso, comparve sul prestigioso Le Monde l'anno scorso:

    https://www.lemonde.fr/en/international/article/2022/05/28/war-in-ukraine-pro-russian-propaganda-at-home-on-italian-television_5984871_4.html

    Cito il titolo, l'articolo poi prosegue da mani nei capelli con tanto di citazioni estrapolate dal contesto per screditare (e infatti fu ripreso da Bramfab sulla pagina wiki poi oscurata):

    "War in Ukraine: pro-Russian propaganda at home on Italian television. Since the invasion of Ukraine on February 24, Moscow's propaganda relays been particularly well welcomed on Italian talk shows."

    Poi ci fu la vergognosa "rete" di cosiddetti "filoputiniani" pubblicata in prima pagina in modalità foto segnaletiche dal Corriere della Sera, una roba vomitevole da maccartismo che suscitò lo sdegno di Travaglio:

    https://www.corriere.it/politica/22_giugno_05/rete-putin-italia-chi-sono-influencer-opinionisti-che-fanno-propaganda-mosca-fce2f91c-e437-11ec-8fa9-ec9f23b310cf.shtml

    https://m.youtube.com/watch?v=IZpk34oqAw4

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/06/il-corriere-pubblica-un-elenco-dei-putiniani-citando-il-copasir-presidente-urso-la-lista-letta-sul-giornale-non-la-conoscevo-prima/6616897/

    Come dimenticare poi i russi costretti a combattere con le pale perché a corto di munizioni, notizia comparsa su Repubblica e sul solito Open che di puttanate non se ne fa mai scappare una?

    https://www.repubblica.it/esteri/2023/03/06/news/mancano_munizioni_allassalto_del_nemico_con_le_pale_i_corpo_a_corpo_brutali_sul_fronte_ucraino_wagner_proiettili_o_perd-390742569/

    https://www.open.online/2023/03/06/ucraina-intelligence-vs-russia-armi-pale/

    continua....

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    1. Il commento di itawikinostra continua sul Forum, qui.

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  7. Riscrivo qui quel che, sull'argomento, ho scritto sotto un altro post di questo blog.
    Wikipedia non è «filo-atlantista» o, meglio, non lo è programmaticamente, solo incidentalmente.
    Mi spiego: l’utente (e l’admin) medio di Wikipedia è bene istruito, non è aduso alla semplificazione (tipica di complottisti di ogni risma e, più in generale, di una matrice culturale di destra che pretende di elaborare soluzioni semplici a problemi sociali complessi) ed è geloso delle proprie libertà personali perché, prima di essere di sinistra, è un libertario (che poi a destra e in certi ambienti rossobruni confondano «essere di sinistra» con «essere libertario» è indicativo della pochezza culturale del pensiero di destra e più in generale della militanza di destra).
    Pertanto il wikipediano medio rifiuta anche concetti come identitarismo e altre parole d’ordine di dottrine contrarie all’auto-affermazione e all’esercizio delle proprie libertà personali.
    Per tale motivo è particolarmente attento a voci su soggetti che propagandano opinioni di minoranza quali sovranismo, filoputinismo, etc. etc., tutte posizioni antilibertarie che, senza una grancassa mediatica come Wikipedia, rimangono nel circuito underground di gente che crede davvero che il giender esista e che la lotta al patriarcato nasconda l’intento di sessualizzare i bambini a scuola.
    Aggiungiamoci che non è Wikipedia che deve dare notorietà a soggetti ignoti di loro: non è tramite Wikipedia che un soggetto deve entrare nel mainstream: è, al contrario, tale soggetto che eventualmente verrà ripreso da Wikipedia se e quando diventerà parte del mainstream.

    Altre considerazioni: mettersi a fare battaglie contro chi si ritiene essere POV pusher è inutile. Ci vuole pazienza. Se un'utenza è di lungo corso, deve solo aspettare che il POV pusher non contribuisca più, e siccome in genere è utenza monoscopo, è altamente probabile che in capo a due o tre anni succeda.

    Ancora: il POV pushing è SEMPRE un male. Non bisogna mai considerarlo un bene, nemmeno per fare un paradosso.
    Tra parentesi la tua idea di bilanciare i POV è quantomeno ingenua, e lo sostengo assumendo buona fede nel proporla: se il soggetto A (politico mainstream, storico, giornalista specializzato di chiara fama, scienziato accademico riconosciuto da altre autorità sue pari) esprime l'opinione X, l'opinione Y che lo contesta è legittimamente considerata una confutazione se viene da altro soggetto di pari rango e autorità accademica. Quindi è legittimo riportarla in voce perché non citarla sarebbe NNPOV. Ma questo già succede. Non è NNPOV se ad essere cancellata è l'opinione Y espressa da un aspirante consigliere circoscrizionale, uno studente fuoricorso al settimo anno d'università cui mancano 38 esami per la tesi e si è messo a blaterale cose senza senso a un microfono di radio per avere audience, etc. In quel caso è «ingiusto rilievo» (presente anche su en.wiki) e le opinioni di ingiusto rilievo non si mettono o si relegano a un trafiletto basso senza dignità di confutazione dell'assunto principale della voce.

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    1. Bene, intanto grazie per il commento argomentato e per le critiche nel merito (cancello uno dei due commenti ripetuti per errore). A me viene da dire questo:

      1) Capisco che i wikipediani più attivi nel progetto abbiano una loro cultura politica e che in generale siano ostili all'autoritarismo, al complottismo, alla disinformazione, a certe forme reazionarie di politica identitaria – diciamo, per semplicità, al "populismo". Quello che non capisco però è che cosa faccia loro credere che pubblicare voci su soggetti populisti favorisca il populismo. Le voci WP favoriscono i soggetti di cui parlano solo se sono promozionali, e non dovrebbero esserlo. Ma se sono neutrali e si limitano a fare circolare conoscenza sul soggetto di cui trattano, compresa la conoscenza delle critiche che il soggetto ha attratto, perché dovrebbero aiutare il populismo? La Wikipedia inglese è un baluardo contro il populismo ma pubblica migliaia di voci su attivisti, pubblicisti, politici, riviste, siti internet populisti. L'unico modo in cui Wikipiedia può aiutare il populismo è, primo, pubblicando voci promozionali su soggetti populisti (e né it.wiki né en.wiki lo fanno) e, secondo, rifiutandosi di pubblicare voci su soggetti populisti, creando così la contrapposizione polemica "la redazione di wikipedia contro il populismo" e "wikipedia ci censura", e questo è ciò che it.wiki purtroppo ha la tendenza a fare.

      2) Sui POV pusher, sono d'accordo col tuo esempio, ovviamente non bisogna riportare le teorie marginali di uno studente fuori corso mettendole sullo stesso piano di uno scienziato. Però la neutralità della voce non risulta dal fatto che ci sono editor neutrali, spassionati, veri wikipediani doc, che scrivono la voce. La neutralità risulta dal metodo della discussione e del consenso tra tutti i wikipediani in buona fede che rispettano il codice di condotta. La neutralità è il prodotto di un processo, che si mette in modo se gli utenti sono in condizione di discutere liberamente in una posizione di parità. Per cui se nella discussione il POV pusher porta fonti schifose sullo studente fuori corso, glielo si fa notare, gli si linkano le linee guida del progetto, le fonti e i relativi contenuti non passano; ma se porta fonti buone, e a volte succede, lo si ringrazia gentilmente e gli si consente di contribuire: buon per lui e buon per tutti.

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    2. Innanzitutto ti ringrazio per avere cancellato il commento che avevo erroneamente pubblicato come risposta; io non ho potuto farlo e capisco pure le ragioni tecniche di questa impossibilità.

      Rispondo sinteticamente ai due punti che non sono correlati.
      1. Il complottista non legge. Di massima è un analfabeta funzionale che cerca solo riscontro ai suoi bias. Non tutto quello che esiste ha dignità enciclopedica. Certe voci non ne hanno e non meritano di stare su Wikipedia. Senza contare che a chi ha interesse che certe voci stiano su Wikipedia non interessa che la voce sia piena di tag E, F, C, NNPOV et similia: ha solo interesse che la voce compaia su un sito che è una metagaranzia di rilevanza come Wikipedia. E questa è una cosa che Wikipedia non deve permettere, né ora né mai. Il complotto sul piano Kalergi , per esempio, è un fatto e Wikipedia ne parla. Soggetti marginali, non importanti di loro, non figurano su Wikipedia, neppure per essere criticati. Che poi il populista / complottista accusi Wikipedia di "censura" ci riguarda (il "ci" è velleitario e assolutamente personale, lo ammetto, io parlo per me, ma credo, con un po' di presunzione, di interpretare il pensiero della parte sana di Wikipedia, quella che produce sapere e cultura a prescindere dalle proprie idee politiche o filosofiche) il giusto: wikipedia non è fatta per essere letta da lui, a meno che lui non cambi approccio al sapere.
      2. No, guarda, su questo punto sono in completo disaccordo. Gli utenti, in condizione di parità, devono discutere di cosa mettere nella voce, cosa sia rilevante e cosa no analizzando la qualità delle fonti (per capirsi, la Gazzetta dello Sport va bene su un soggetto sportivo, non per la guerra in Ucraina, anche se è una testata nazionale registrata in tribunale), non del taglio a tesi. Il NPOV non è negoziabile. E tutte le volte che gli admin hanno lucchettato una voce, sarò sfortunato o distratto io, ma non ho mai trovato una Voce Alternativa Coraggiosa che abbia mai prodotto fonti 1. autorevoli 2. verificabili 3. intersoggettivamente validate.

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    3. Io non sono in disaccordo con il tuo punto 2, nel senso che anche per me WP:NPOV è un principio fondamentale di Wikipedia, che mi sta molto a cuore. Il mio argomento è che per raggiungere la neutralità bisogna ascoltare anche quello che i portatori di interesse hanno da dire, se sono collaborativi e rispettano il codice di condotta. A volte i POV pusher portano buone fonti e buoni argomenti e sarebbe un peccato privarsi della loro contribuzione se sono in grado di rispettare il codice di condotta (e quindi di non ingolfare le discussioni, non insultare, non fare guerre di modifiche, rispettare il consenso, ecc.).

      Nota tecnica: sarebbe utile se chi commenta si scegliesse un nick (blogger consente di farlo facilmente, senza dover dare il proprio indirizzo email). Parlare sempre con "Anonimo" non è l'ideale.

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