Che genere di enciclopedia? Maschile (Parte 9: Categorie di donne)

 

A. Edward Sutherland, The Invisible Woman (1940 film)
The Invisible Woman (1940)

(Prosegue dalla ottava parte)

8.0 La categoria vuota. L'invisibilizzazione delle donne su Wikipedia

Su wikipedia.en (come su wikipedia.fr o .es) esistono delle categorizzazioni molto dettagliate riguardo alle donne, per nazionalita', etnicita', ecc. Il fatto che tali categorizzazioni non esistano su Wikipedia.it e' visto da molti/e (io vivo all'estero) come un segno di poca attenzione in Italia alle questioni femminili., soprattutto considerato il fatto che oggi si pubblicano molti libri che studiano le donne nell'Ottocento (o nel Novecento, o nel Settecento). Non parlo delle liste Forbes, parlo di testi universitari o di studiosi italiani e stranieri, di enciclopedie delle donne. Dire che le donne sono incluse nelle liste generali di scrittori, artisti, ecc. non rende ragione del loro ruolo di "minoranza", almeno fino alla meta' del Novecento. Gia' dal Cinquecento si sono pubblicati anche in Italia testi enciclopedici che parlavano delle donne come "donne" raggruppando donne con professioni diverse perche' si riconosceva loro una loro identita' specifica. Per timore di ghettizzare, si rifiuta di riconoscere alle donne la specifica "identita'" di minoranza che hanno avuto per secol[i] e le rendiamo invisibili. Perche' per avere un elenco di donne italiane (o svedesi, o ebree, o turche) devo andarmelo a guardare su Wikipedia.en (o .fr, o .es)? Perche' Wikipedia.it ha preso una posizione che e' in totale controtendenza rispetto alle altre Wikipedie internazionali? Guardate che su questo ci criticano parecchio all'estero. (Ghinozzi-nissim)

Camelia e altri utenti di WikiDonne hanno provato per anni, senza riuscirci, a creare categorie di donne. Qualcuno dei lettori di questo articolo ricorderà nella discussione sul tweet del novembre 2016 il riferimento di Camelia alla "mancanza delle categorie di donne per occupazione, per periodo storico, per nazionalità"; altri ricorderanno il commento di Ripepette nella prima UP contro Camelia (gennaio 2018) a proposito della supposta "necessità di avere categorie di donne per occupazione", che a suo parere sarebbe indice di un antisessimo così estremista da fare il "giro completo" e ritrovarsi "a discriminare in base al genere". Di che si tratta?

Su Wikipedia le categorie sono etichette inserite in fondo alle voci che raggruppano pagine con argomenti simili per facilitare la ricerca delle informazioni. Ad esempio, in fondo alla voce su Hans Kelsen troviamo categorie come "Giuristi austriaci", "Filosofi austriaci del XX secolo", "Nati nel 1881", "Nati a Praga", "Ebrei austriaci", "Professori dell'Università di Vienna", "Emigranti dall'Austria dopo l'Anschluss", ecc. Se qualcuno volesse fare una ricerca su uno di questi temi, la presenza delle categorie di Wikipedia potrebbe essere uno strumento utile. 

Bene, sulla Wikipedia italiana la creazione di categorie femminili è sempre stata ostacolata e impedita, a partire quantomeno dalla cancellazione nel maggio 2016 della Categoria:Deputate dell'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana creata da Giaccai. Basta leggere gli scambi tra Giaccai ed Euphydryas sul tema (al Progetto:Biografie e nella pagina di discussione della categoria) per avere un'idea delle difficoltà cui WikiDonne, fondata pochi mesi dopo, era destinata ad andare incontro. A Giaccai che spiega che la categoria serve a dare visibilità alle donne e alle difficoltà della loro emancipazione politica in Italia, Euphydryas risponde che 

Non esiste il deputato uomo e la deputata donna: esiste la "Persona incaricata, con speciale mandato, di svolgere un compito particolare... membro di uno dei due rami del Parlamento italiano.... Siamo qui per compilare una enciclopedia, o per fare altro?

Insomma, il sesso dei deputati è irrilevante e affermare il contrario significa voler usare Wikipedia per fare politica. Questo orientamento prevale. Perciò, se qualcuno oggi volesse sapere chi erano le 21 deputate dell'Assemblea Costituente, dovrebbe controllare le liste nella voce Deputati dell'Assemblea Costituente (Italia) o le voci della Categoria:Deputati dell'Assemblea Costituente (Italia) per poi inferire il genere dal prenome dei 556 deputati lì indicati. Come giustificare un risultato così dannoso in un progetto la cui missione è far circolare la conoscenza?  

L'argomento di fondo che negli anni è stato ripetuto e riformulato in centinaia di modi da decine di utenti diversi (tutti uomini, a parte Euphydryas) è sempre lo stesso: "la differenza tra uomini e donne non è importante"; a volte qualcuno aggiunge, "... e pensare il contrario è sessista". Sembra evidente la confusione tra linguaggio descrittivo e prescrittivo alla base di questo argomento: dal fatto che la distinzione sessuale o di genere non debba essere rilevante secondo il giudizio chi parla, non segue che essa non lo sia di fatto nella società che l'enciclopedia descrive, o nella società in cui vivono le persone che sull'enciclopedia cercano informazioni. 

Nella discussione sulle donne all'Assemblea costituente, Pequod formula questo argomento nel modo più chiaro:

Il significato di una cat [categoria] di sole donne significa solo una distinzione cromosomica, a meno che non esista una separazione anche nella realtà, che la cat si limita a riflettere (com'è il caso degli sport femminili e maschili). Vanno bene le cat che riflettono separazioni "tecniche" nella realtà. Cat di sapore cromosomico sono da rifiutare, perché il fatto di essere cromosomicamente una donna o un uomo non dice nulla di per sé intorno a cosa farà una persona di enciclopedico e a come lo farà.

In un lungo intervento Pequod spiega, tra le altre cose, che nella categorizzazione bisogna evitare che "chiunque è cromosomicamente donna venga ad ingrossare il fronte della protesta contro l'invisibilità":

Semplicemente, bisogna categorizzare con buonsenso e con giudizio, senza farsi prendere da falsi sentimentalismi o da moti politicamente corretti.

L'idea che la distinzione tra uomini e donne sia esclusivamente biologica ("cromosomica") e l'idea che tale distinzione sia irrilevante dal punto di vista pratico ("non dice nulla di per sé intorno a cosa farà una persona") sono entrambe discutibili. La prima è rifiutata da chi distingue tra "sesso" come categoria biologica e "genere" come concetto psicologico e culturale, sostenendo che l'identità di genere non è determinata dalla biologia ma è soprattutto il prodotto di una costruzione sociale. La seconda è rifiutata da quelle femministe differenzialiste che ricollegano alla differenza sessuale una specificità femminile rilevante per i soggetti e meritevole di essere valorizzata politicamente. Ma comunque la si pensi a riguardo, l'argomentazione di Pequod, discutibile sul piano teorico e normativo, è falsa su quello empirico e fattuale: che piaccia o no, le differenze sessuali e di genere sono rilevanti, eccome, in molti ambiti della vita civile. Proprio perché sono rilevanti, possono esserci studenti e studiosi interessati a sapere chi erano le donne che sedevano nell'Assemblea costituente, o interessati a sapere chi sono le donne giuriste (architette, musiciste, scrittrici, ecc.) su cui c'è una voce di Wikipedia, così come ci sono persone interessate a sapere chi sono i giuristi austriaci, i giuristi del XX secolo, gli ebrei austriaci, ecc. Per contro, non ci sarà nessuno interessato a sapere chi sono i giuristi mancini, obesi, biondi o tifosi della Juventus, perché queste determinazioni non hanno assunto la stessa rilevanza sociale quindi culturale, politica ed esistenziale che hanno assunto la nazionalità, l'etnia, la religione, le opinioni politiche, l'orientamento sessuale e anche il sesso biologico e l'identità di genere.

8.1. Parliamo di... "Donne" (2016)

L'orientamento editoriale ostile alle categorie femminili si forma e consolida in varie discussioni del 2016-2017 e 20211, tra le quali mi sembra particolarmente importante la discussione lunga e partecipata del 2-11 marzo 2016, Parliamo di... "Donne". Con un consenso ampio (Retaggio, Euphydryas, Bultro, Superchilum, Moroboshi, Postcrosser, Lucas, Pequod, Bramfab e altri) e il dissenso di Giaccai, Ghinozzi-nissim e forse Beatrice, in quella discussione viene decisa la cancellazione delle categorie Donne italiane del XVI secolo, XVII secolo, XVIII secolo, XIX secolo, Donne ebree italiane e Designer donne; in modo piuttosto incongruo, viene invece mantenuta la Categoria:Antiche donne romane.

Gli argomenti cancellazionisti sono tutti più o meno riconducibili all'idea secondo cui la differenza sessuale non è importante o non dovrebbe esserlo: creare una categoria che la recepisce non è desiderabile perché significa valorizzarla, e ciò sarebbe sessista e anti-femminista, oppure significa voler promuovere le donne in quanto donne, dare loro visibilità negandola agli uomini, e cioè sarebbe ispirato da un POV femminista contrario al punto di vista neutrale. Si vedano ad esempio questi due commenti:

se le donne nel passato sono state "recluse" per motivi culturali, non capisco per quale motivo dovremmo continuare noi ora a "recluderle" nel recinto dorato di una categoria costruita appositamente per loro, distinguendole (e quindi di fatto, emarginandole) dai biografati maschi vissuti nello stesso secolo (Euphydryas)

La disparità tra i sessi [...] non deve "turbare" l'indifferenza organica che c'è da un punto di vista categoriale tra donne e uomini. La disparità tra i sessi è una cosa irragionevole: le categorie direttamente correlate ai due sessi non sono fatte per vibrare a seconda di come va nella realtà il rapporto tra i sessi. Ci sono uomini e ci sono donne, maschi e femmine del genere umano, come accade per altri animali. Quindi, o pensiamo che categorizzare per patrimonio cromosomico ha senso e allora avremo due cat, Uomini e Donne. O pensiamo che non ha senso. Allora non avremo né l'una né l'altra. Ma non possiamo pensare di avere cat:Donne e non cat:Uomini, perché è una mossa squisitamente (per quanto involontariamente) non neutrale. (Pequod)

In quella discussione del 2016 il punto di vista inclusionista è difeso soprattutto da Ghinozzi-nissim: utente periferico, attivo nel namespace principale sulla Wikipedia italiana e anche su quella inglese, ma quasi assente dalle discussioni comunitarie; è l'autore delle categorie "Donne italiane del ... secolo", cancellate all'esito della discussione. Si tratta certamente di un intellettuale di professione; sollecitato dalla discussione, crea la voce Condizione femminile in Italia e nei giorni successivi la fa crescere sino ai 42kB del 23 marzo. Un suo commento è riportato in esergo a questo paragrafo; numerosi commenti altrettanto utili e convincenti si trovano sparsi nella discussione.

Ghinozzi-nissim rifiuta l'argomentazione secondo cui le categorie di donne sarebbero "una discriminazione e segregazione": "Tanti lo vedono piuttosto come un segno di attenzione verso una minoranza discriminata (e' per questo che si scrivono libri e articoli sulla donna italiana nell'Ottocento e non sugli uomini italiani nell'Ottocento) [...]. Don Milani diceva che non si fanno parti uguali con i disuguali". Nota che "Nelle universita' di tutto il mondo abbiamo dipartimenti di Women Studies, senza che per questo ci si sia sentiti nell'obbligo di creare il dipartimento gemello di Men Studies"; la creazione di una Categoria:Donne non comporterebbe la creazione di una Categoria:Uomini perché "la categorizzazione di qualsivoglia "minoranza" non comporta la categorizzazione della maggioranza". Nessuno avrebbe bisogno della categoria "Musulmani tunisini", mentre la categoria "Musulmani italiani" sarebbe utile e legittima, al pari delle categorie "Ebrei austriaci" o "Ebrei italiani", che in effetti esistono. Il criterio da seguire secondo Ghinozzi-nissim dovrebbe essere flessibile e pragmatico, lontano dagli "eccessi ideologici": ad esempio, ha senso categorizzare laddove le categorie "si siano affermate ed abbiano senso a livello storiografico". Ci sono studi sulla donna nell'Ottocento italiano? Sì, e allora che si mantenga la Categoria:Donne italiane del XIX secolo; qualcuno può essere interessato a lavorare sul tema. 

Argomentazioni così ragionevoli riescono quasi a persuadere Pequod, ma non prevalgono nel dibattito, che rimane essenzialmente ideologico, ancorato a una posizione "neutralista" ("la differenza sessuale/di genere non è importante!") preconcetta e rigida. Nonostante i contributi utili di Giaccai e Beatrice, si sente la mancanza di un punto di vista femminista forte e consapevole. Se ne accorge anche Ghinozzi-nissim, che formula una domanda retrospettivamente destinata a suonare amara o persino sarcastica:

C'e' un progetto "Donna" in Wikipedia.it? Se non c'e' bisognerebbe farlo (e' una grave mancanza). Se c'e' gia' bisognerebbe rafforzarlo ed ampliarlo.

I wikipediani iniziano a sospettare che il genere sia importante ragionando sulle categorie di sportivi. Dopotutto in quasi tutti gli sport maschi e femmine sono separati, partecipano a tornei distinti, hanno organizzazioni sportive specifiche o differenziate al loro interno; c'è insomma una struttura di istituzioni e regole che rende immediatamente evidente la "vigenza sociale" della differenza sessuale.

La separazione uomini/donne non ha senso in generale (es: archeologi/archeologhe), ma nello sport si dovrebbero avere categorie per disciplina perché le distinzione è legata allo sport, a volte con regole diverse. (Ruthven)

Ma il furore ideologico del "neutralismo" italowikipediano è tale da impedire persino la creazione di categorie di sportivi per genere. Ad esempio, su 44 edizioni linguistiche di Wikipedia è in uso la categoria Women's association football players e su 40 è in uso la categoria Female tennis players, ma non sulla Wikipedia italiana. Quando poi ci si sposta dalle calciatrici alle scrittrici o dalle tenniste alle architette, la disponibilità dei wikipediani italiani a riconoscere la rilevanza del genere ai fini dell'information retrieval scompare del tutto. La posizione "neutralista" di Euphydryas e altri prevale incontrastata e la creazione di categorie per donne è rifiutata come "segregazione di genere sulle categorie" (Ysogo).

8.2. "Principesse, regine, badesse, casalinghe e prostitute". Categorie specifiche per donne e altre discussioni del 2021

Nel giugno 2021, Camelia riapre la discussione Categorie specifiche per donne chiarendo bene le conseguenze paradossali della posizione neutralista:

Abbiamo più volte ed in vari punti discusso della necessità di avere delle categorie di donne; sia per una questione di organizzazione, ma anche per non dover scorrere 27 pagine di Scrittori per letter dalla A alla Z e capire "ad occhio", dal nome, se si tratta di una donna, per una ricerca scolastica, per una presentazione, per fare delle metriche. Spesso ci è stata segnalata questa difficoltà anche da lettrici, docenti e scuole. In questo momento abbiamo categorie di donne per attività, ma pare che le uniche attività accettate di donne siano per lo più: principesse, regine, badesse, casalinghe e prostitute. Personalmente apprezzo particolarmente la categorizzazione in enwiki: donne per professione, per periodo storico, per premio vinto, come spesso succede nella vita reale nello sport, agli Oscar ecc. Credo sia il momento di parlare insieme, seriamente.

Al suo commento si aggiungono le osservazioni di Bettylella, un'utente del progetto WikiDonne, che fa un esempio concreto:

prestigiose enciclopedie come l' Encyclopædia Britannica hanno fatto prodotti per raggruppare il ruolo delle donne nella creazione del sapere "Women Who Changed The World", "The 100 Most Influential Women of All Time". A livello scolastico un'utente non registrata ci aveva segnalato che la figlia aveva dovuto preparare una lavoro per la scuola dove si metteva in evidenza il ruolo pionieristico delle donne nel mondo accademico e scientifico [...]. L'utente aveva poi scritto come avesse dovuto, con difficoltà, cercare le informazioni su enwiki perché non era stato possibile farlo su quello italiano e invitava a risolvere il problema

Si tratta di una situazione deprimente di cui  diciamolo chiaramente i wikipediani italiani dovrebbero vergognarsi. Per esempio, la categoria Women writers esiste oggi su 58 wikipedie, Women scientists e Women politicians esistono su 49 wikipedie, Women architects su 20, Women jurists su 15. Tutte queste categorie mancano dalla wikipedia italiana, per cui, ad esempio, Gae Aulenti è categorizzata in molti modi, alcuni culturalmente significativi (architetti italiani del XX secolo, benemeriti della cultura e dell'arte), altri meno (studenti del Politecnico di Milano, cavalieri della Legion d'onore) ma non è categorizzata come donna architetta o designer. Idem Zaha Hadid, che è molte cose (architetta e designer irachena e britannica, commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico, membro della Royal Academy, architetto decostruttivista) ma non è una donna architetta. 

Come ricordava Camelia, le uniche categorie gendered sulla Wikipedia italiana sono quelle che compaiono nella Categoria:Donne per attività: casalinghe, prostitute, dame di compagnia, badesse e principesse, oltreché donne guerriere, imperatrici vietnamite, mogli di Maometto e guardie donne nei campi di concentramento nazisti. La Wikipedia italiana ha il privilegio di essere l'unico progetto WMF in cui è adottata come categoria femminile, senza controparte maschile, ereditiere (Christina Onassis, Paris Hilton, Ivanka Trump, ecc.). Francamente non ha senso. Se qualcuno volesse dimostrare con pochi argomenti, anzi con un colpo d'occhio, che la Wikipedia italiana ha un grave problema con la questione femminile, uno sguardo alla Categoria:Donne per attività sarebbe sufficiente: l'incapacità di affrontare le tematiche femminili e di genere ha un impatto evidente sulla qualità dell'enciclopedia. Sulla Wikipedia tedesca, che pure è parca di categorie femminili, ci sono comunque 102 liste di donne, nonché categorie essenziali come donne e arte, educazione, media, politica, diritto, religione, scienza, ecc., che mancano dalla Wikipedia italiana. 

Nel giugno 2021, dicevo, Camelia riapre la discussione sulle categorie. All'inizio gli utenti sono per lo più favorevoli a mettere mano al problema, ma arriva una serie di no da parte degli admin, peraltro in questo caso tutti maschi. Alcuni sollevano questioni tecniche più o meno risolvibili, altri di principio. Oltre ai commenti di Bultro ("Credevo fosse importante cosa si fa, non se chi lo fa è maschio o femmina"), Actormusicus, Ruthven ("Sia sesso che segno astrologico hanno la stessa rilevanza quando si parla di architettura"), ricordo soprattutto il commento di Nicolabel/Argeste:

Per quale motivo dovremmo ritenere ontologicamente più rilevante una categoria di medici (o fisici, o magistrati, o tecnici del suono) donne rispetto a una di medici (o fisici, o magistrati, o tecnici del suono) mancini, immigrati, single, atei, bilingui, disabili, adottati, etc? [...] Intervenire direttamente nelle categorie dell'enciclopedia a me sembra, oltre che superfluo, POV. Piuttosto che condurre battaglie (scusate la franchezza) ideologiche, suggerisco di indirizzare gli sforzi perché si possa rendere davvero fruibile la ricerca incrociata su due o più categorie (Nicolabel/Argeste)
Mentre si svolge questa discussione, senza aspettare la sua conclusione, l'utente Gambo7 mette in cancellazione la Categoria:Donne nella scienza – categoria che all'epoca esisteva su 46 wikipedie e oggi su 49, ma non su quella italiana perché è stata cancellata, seguendo il destino della Categoria:Donne nelle discipline umanistiche. Chi ha voglia, può leggersi le discussioni nelle PdC (rispettivamente qui e qui) dove, accanto alle solite argomentazioni (si vedano ad esempio i commenti di un sock di Idraulico liquido, di Retaggio e Vito), è possibile leggere una sorprendente riflessione di Actormusicus:
Una cosa è colmare una lacuna di Wikipedia, come la mancanza di biografie femminili (a patto che siano realmente enciclopediche), altro ritagliare a queste stesse biografie una posizione di maggior evidenza che, indipendentemente dalle buone (ma non valide) intenzioni sottostanti, si risolve in un punto di vista non neutrale, e non importa se ambivalente [...]. Un risalto qualsiasi, anche a livello di categorie, per Wikipedia deve essere obiettivo, conforme a fonti. Qui non ci sono fonti valide per affermare che le donne richiedono categorizzazione e gli uomini no

A parte l'errore di fatto sottostante (una rapida ricerca mostra che ci sono fonti a bizzeffe su "Le donne nella scienza, nella chimica, nella fisica, ecc.", mentre mancano del tutto fonti su "Gli uomini nella scienza, ecc."), il commento è interessante per il suo carattere polemico nei confronti di WikiDonne: mettendo in relazione la creazione delle categorie per donne con la creazione di biografie femminili, implicitamente afferma che gli obiettivi di quel wikiprogetto sono ispirati da intenzioni forse politicamente "buone" ma wikipedianamente non "valide" ("un punto di vista non neutrale"). 

Al termine di questa rassegna di discussioni comunitarie, bisogna quindi concludere che l'invisibilizzazione delle donne nelle categorie della Wikipedia italiana è frutto di sessismo? Sì, bisogna concluderlo: è ovvio. Ma non si tratta di un sessismo consapevole di sé, un sessismo ideologico o dottrinale, basato su letture e riflessioni, oltre che sul privilegio e sull'odio; si tratta invece di un sessismo inconsapevole e, più precisamente, di un sessismo idiota e ignorante.

(Prosegue nella decima parte) 


1 Ho analizzato le seguenti discussioni:

Commenti

  1. Ad oggi, contro ogni buon senso ed evidenza, nonostante tutto, non esistono sulla Wikipedia italiana neanche le categorie degli sportivi divise tra uomini e donne.
    Contro la stupidità neanche gli dei possono nulla.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me tanta stupidità da parte di persone intelligenti si può spiegare solo in un modo: furore ideologico. Ma di quale ideologia si tratta? Sicuramente non il femminismo e l'antisessismo, come invece amano raccontarsi gli utenti "neutralisti".

      Elimina
  2. Una lettrice mi fa notare che esiste un corposo studio accademico (cinque co-autori, 115 pagine, in catalano) sul sistema di categorizzazione delle donne adottato dalla Wikipedia in spagnolo: Ferran-Ferrer, Núria; Centelles, Miquel; Macià, Yessica; Juan-José Boté-Vericad; Minguillón,
    Julià (2024). Dones de categoria: anàlisi del biaix de gènere a les categories de Viquipèdia . Xarxa Vives d’Universitats; Centre de Recerca en Informació, Comunicació i Cultura (CRICC),
    Universitat de Barcelona. http://hdl.handle.net/2445/208281. A giudicare dalla loro Categoría:Mujeres por actividad, il sistema spagnolo, che viene criticato, è comunque anni-luce più avanti di quello italiano (in sostanza: nessuna categoria per donne, a parte prostitute, principesse, ecc.), che si conferma quindi come un quasi-unicum nel panorama delle Wikipedie. Dico quasi perché mi sembra che anche la Wikipedia polacca non le abbia; le Wikipedie in turco e in arabo, invece, hanno categorie di donne per professione.

    RispondiElimina

Posta un commento