Che genere di enciclopedia? Maschile (Parte 3: Tweet)

Copertina della rivista "Effe", luglio 1979
Dalla copertina di Effe, luglio 1979

(Prosegue dalla seconda parte)

3. "Situazione molto imbarazzante...". Il tweet del 2016

Nel novembre del 2016, Camelia crea la voce su una biologa italiana, da poco prematuramente scomparsa, Lidia Mannuzzu. L'admin Ruthven inserisce nella voce il template:E con motivazione "Voce curriculare, non sono evidenziati gli eventuali passi avanti che ha fatto fare alla scienza".

[Per inciso, sull'opportunità di rinunciare alla motivazione del template:E o di collocarla nella pagina di discussione invece che in cima alla voce rinvio al mio post "La wikipernacchia". Un messaggio di questo tenore sulla biografia di una persona deceduta di recente può risultare offensivo per amici e parenti. Davvero l'obiettivo del template:E – invitare gli utenti a migliorare la voce con fonti e contenuti che dimostrino l'enciclopedicità del soggetto – giustifica questa noncuranza? In fondo, si tratta solo dell'opinione di Ruthven, un admin cui la comunità ha dato fiducia per ragioni che non includono le sue conoscenze di biologia; non è un giudizio di esperti, tantomeno è basato su fonti. Dopo una procedura di cancellazione del 2018, che come vedremo si concluderà per il mantenimento della voce su Lidia Mannuzzu, il template:E è stato rimosso, ma nel 2022 l'admin Argeste lo ha ripristinato con motivazione analoga].

All'epoca dell'inserimento del template:E da parte di Ruthven, Camelia era ancora un'utente relativamente inesperta, come Civvì (qui) e Phyrexian (qui) rimarcheranno impietosamente sulla pagina in Meta collegata all'attribuzione di un grant a WikiDonne, di cui dirò più avanti. Camelia interpreta l'inserimento del template:E come segno di ostilità e reagisce con un tweet di protesta dall'account di WikiDonne. Il tweet, poi cancellato, lamenta in inglese che la voce è stata messa in cancellazione da un utente maschio e invita gli utenti di altre wikipedie a creare una voce su Mannuzzu in modo da dimostrarne l'enciclopedicità agli occhi degli italiani.

Il tweet è un errore, anzi una serie di errori. Che la voce sia stata messa in cancellazione è una informazione sbagliata, tipico errore da utente inesperto; come nota giustamente Superchilum, anche l'idea che la creazione di voci omologhe su altre wikipedie possa convincere di qualcosa gli utenti italiani è indice di scarsa conoscenza della comunità (i wikipediani italiani sono molto gelosi della propria autonomia, se non orgogliosamente autarchici). Ma l'errore più grave è aver menzionato il sesso dell'utente che ha posto il template, con ciò implicando un sospetto o un'accusa di misoginia. Il ricordo della discussione manicomiale nella PdC su Rosina Frulla, conclusasi da poco più di un mese, doveva essere ancora bruciante, ma questo genere di messaggio può solo avere conseguenze negative su un progetto collaborativo come Wikipedia, in cui prevale chi costruisce consenso e polarizzare è sempre una cattiva idea.

Bisogna tuttavia chiarire che il tweet di Camelia, per quanto inopportuno, potenzialmente capace di provocare una incompatibilità con il progetto, non era una violazione del codice di condotta di Wikipedia, né dei Termini di Servizio, né oggi del Codice universale di condotta della WMF. A causa delle molte sciocchezze che si sono scritte nelle discussioni seguite al tweet, su questo punto potrebbe essersi creata un po' di confusione. Il tweet di Camelia non era una campagna elettorale perché non era in corso alcuna discussione o procedura volta alla formazione di un consenso; certamente non era uno di quei gravi casi di molestie "off-wiki", compreso il doxxing, che possono giustificare l'applicazione di sanzioni. In linea di principio, Wikipedia non regolamenta il comportamento su media che non sono sotto il controllo della Wikimedia foundation, come la Wikipedia inglese dice espressamente a proposito degli off-wiki attacks. Al più, un tweet come quello di Camelia potrebbe essere considerato come fattore aggravante in caso di controversie sulla piattaforma, come indice di malafede se Camelia iniziasse ad attaccare briga con Ruthven, o come elemento da valutare in una discussione sulla problematicità dell'utente (UP). Su questo punto, un commento di Ripepette, pure molto critico nei confronti di Camelia, è corretto:

gli interventi extra-Wikipedia non sono sfera di nostra competenza a priori, ma fanno ben capire l'ottica con cui l'utente contribuisce e se sono lì sotto i nostri occhi non vedo perché non li dovremmo considerare.

Subito dopo il tweet Gianfranco apre sulla talk di Camelia una sezione dal titolo "Situazione molto imbarazzante...". Si tratta di un commento duro ("esclusivamente hate speech [...] scempiaggine da non ripetere") ma anche dialogante ("ti conosco come persona corretta ed equilibrata"), che dà conto dell'inesperienza di Camelia:

se ci si propone di lavorare in Wikipedia correttamente occorrerà spendere/perdere tempo per capire come funziona. 

Un commento di analogo tenore viene lasciato da Retaggio, che parla di "un chiaro esempio di WP:CAMPAGNA", ma ancora riesce a immedesimarsi nel punto di vista di un utente inesperto:

Capisco che è difficile da accettare, la prima reazione quando si vede un avviso in testa la pagina è pensare che qualcuno abbia voluto "sporcare la nostra voce".

Una lunga e drammatica discussione "Tweet" si svolge sulle pagine del progetto Wikidonne (4-9 novembre 2016). Camelia viene accusata di aver fatto un attacco personale a Ruthven e di aver tentato di distorcere il processo editoriale mediante una campagna elettoraleViene subissata di critiche: "Pessimo atteggiamento" (Buggia), "sgradevolissimo episodio" (Euphydryas), "Il tweet [...] è gravissimo: vìola WP:NPOV, WP:CAMPAGNE, WP:ATTACCO, e tutta un'altra serie di linee guida basilari" (Lucas). Camelia cancella il tweet, che definisce "un tweet di sconforto", e si scusa con Ruthven, ma menziona anche il fatto che "[s]i sente la mancanza delle categorie di donne per occupazione, per periodo storico, per nazionalità" (tema di cui ritorneremo a parlare) e afferma di sentirsi "sotto una lente d'ingrandimento", rimproverando gli utenti centrali di "andare avanti solo a forza di battute e avvisi di ogni tipo". 

Nella discussione sul tweet, la critica a Camelia si trasforma presto nella critica a WikiDonne, accusata di produrre voci non neutrali e di cattiva qualità:

le voci scritte nell'ambito del progetto sono spesso palesemente non neutrali, e sembrano scritte da utenti che non hanno la minima dim[e]stichezza con le basi di Wikipedia [...] chi insegna a nuovi utenti a usare wikipedia è necessario che ne conosca almeno le basi (wikificazione, uso fonti, npov, ingiusto rilievo, localismo, ruolo della comunità, di Wikimedia Foundation, di Wikimedia Italia). Wikipedia è un progetto straordinario per la diffusione gratuita, libera e neutrale della conoscenza, questo va promosso, non il proprio POV. ;) (Lucas)

Beatrice, Giaccai e infine Camelia intervengono per tamponare questo flusso di negatività distruttiva e difendere la correttezza del loro lavoro:

[@ Lucas] Ma stai affermando che chi tiene i corsi non abbia le basi o non lo faccia in maniera corretta? Stai scherzando spero. Non ti viene in mente che un nuovo utente, anche se gli è stato spiegato, a volte non comprenda subito concetti complicati come il NPOV o la wikificazione o l'enciclopedicità? O pensi che noi tre siamo i ghost writers di decine di utenti? (Beatrice)

vi prego di credermi, stiamo cercando di aumentare il numero dei collaboratori a Wikipedia, intervenendo ciascuna di noi in ambiti diversi; e la passione per lavorare su Wikipedia non si trasmette immediatamente; i primi passi dei nostri allievi sicuramente possono evidenziare errori. (Giaccai)

al progetto partecipano wikipediani alle prime armi che fanno parte di associazioni di genere [...] esperte che non solo portano entusiasmo, ma potrebbero dare molto per il contenuto stesso delle voci e per le fonti [...] Oppure partecipano studenti del liceo [...] vengono spiegati ampiamente i 5 pilastri, le linee guide, che cosa si può inserire su WP, cosa no [...]. È un lavoro immenso, affaticante ma che alla fine da soddisfazione perché vedi la persona raggiante per essere stata capace di farlo. (Camelia)

Ma la discussione innescata dal tweet è importante soprattutto perché offre ad alcuni utenti l'occasione per contestare la "legittimità wikipediana" di WikiDonne, cioè la compatibilità dei suoi obiettivi con i pilastri dell'enciclopedia.

Ad esempio, secondo Bramfab "una contrapposizione uomini e donne in wikipedia" è "surreale e obiettivamente impossibile dal sorgere spontaneamente" perché gli utenti, nascosti dietro a un nickname, sono anonimi e (se capisco bene) disincarnati: "neutralità, ossia imparzialità, significa essere superiori a molte miserie". Perciò la differenza sessuale o di genere non ha alcuna rilevanza nella costruzione dell'enciclopedia ("nulla cambia, nulla importa, nulla rileva e impatta per wikipedia e per la scrittura delle voci") e se oggi diventa una questione è solo a causa dell'"introduzione in wiki di pregiudizi esterni personali o attivismi partigiani che nulla hanno a che fare con l'enciclopedia".

Euphydryas interviene come "utente di lunga data e sysop [...] "casualmente" anche donna" per testimoniare "la assoluta correttezza e neutralità dell'intera comunità wikipediana nei confronti di tutto ciò che su wikipedia è "femminile"". Euphydryas nega l'esistenza di un ambito proprio del progetto WikiDonne, le "tematiche femminili", concetto che percepisce come ghettizzante e diminuente ("mi ricordano tanto cose del tipo sei donna, occupati di cucina, vai a far la calza, puoi leggere solo i giornaletti dal parrucchiere") e si dice d'accordo con l'utente Daniele Puglisi, che era

completamente contrario ai progetti che si prefiggono lo scopo di creare "categorie di donne", "liste di donne", ecc. e in generale a qualsiasi azione che ha come intento di separare gli uomini e le donne. Si parla tanto di "parità dei sessi", ma mi sembra che siamo arrivati al punto in cui non c'è proprio parità, proprio perché troppe donne vogliono avere degli "spazi" riservati solo alle donne.

Beatrice replica che "Queste risposte sono il chiaro segno del forte pregiudizio che alcuni amministratori provano contro il progetto": 

Perchè i dati oggettivi esistono e parlano di scarsissima partecipazione delle donne alla scrittura di wikipedia (si stima il 15% circa) e una percentuale di voci su biografie femminili pari al 14% [...]. Se per alcuni amministratori di wikipedia questo non è un problema me ne dispiace molto per loro ma soprattutto mi dispiace per wikipedia.

Dopo aver ricordato i successi del progetto WikiDonne in termini di nuove utenze, nuove voci e collaborazioni, Beatrice esprime sgomento per l'ostilità e la chiusura che emergono dalla discussione:

Ma questo non conta niente. Quello che conta invece è che qualche voce, creata da utenti alle prime armi non è wikificata o pienamente neutrale o addirittura la presenza di un "errore tecnico" [...], come se invece al resto di wikipedia avessimo passato la cera a specchio e noi saremmo le sole senza pattine. Addirittura sembrerebbe che l'argomento biografie femminili non sia degno di essere trattato in un progetto. Come dire: di tutto si può parlare su wikipedia ma non di donne, come se l'argomento non avesse dignità ma dovesse essere relegato in fondo allo sgabuzzino. Vi rendete conto delle assurdità scritte in questa pagina?

All'affermazione di Beatrice sugli amministratori che avrebbero un pregiudizio contro WikiDonne, Lucas reagisce picchiettando il manganello:

Sai che volendo essere coerenti con le linee guida una frase del genere è da blocco istantaneo dell'utenza per attacco personale? Se invece vogliamo essere diplomatici, la prendiamo come frutto semplicemente del fatto che si ignorano gli amministratori, le loro funzioni e quelle della comunità (questa è la crassa ignoranza di cui parlavo). Persone che affermano che gli amministratori di wikipedia hanno un forte pregiudizio contro un progetto, magari per ragioni sessiste, non possono formare altri utenti e sono un problema. A meno che non si rilassino un po', rileggano con attenzione WP:BF, e smettano di vedere nemici ovunque. Le discriminazioni sono nella società, non su Wikipedia, te lo dice una persona che se è occupata per lavoro e le conosce molto bene.

Si noti l'aggiunta "magari per ragioni sessiste" (il riferimento al sessismo mancava dal discorso di Beatrice e delle altre utenti nel progetto WikiDonne) e si noti il convincimento di fondo: "Le discriminazioni sono nella società, non su Wikipedia", già espresso da Euphydryas e Bramfab. Wikipedia è fuori dalla società, fuori dalla storia: è un convento di monaci dal cuore puro, che mai potrebbero lasciarsi condizionare dal loro punto di vista personale nell'editing dell'enciclopedia e nelle discussioni comunitarie.

È soprattutto Lucas (admin dal 2006 al 2018, quando smette di essere attivo) a impegnarsi in una dura polemica ideologica con WikiDonne, il cui obiettivo di contrastare il pregiudizio di genere su Wikipedia sarebbe, a suo dire, "un attacco personale agli utenti e all'intera comunità" (un attacco personale senza persona, nella mia terminologia: un'opinione sgradita, sanzionabile come violazione). Lucas si impegna nel più azzardato mansplaining per dimostrare, sviluppando il ragionamento di Euphydryas, che non esistono "tematiche femminili" ma solo "tematiche, punto":

tutte le teoriche del femminismo [lo] dicono da decenni, tra l'altro. Pensarla diversamente è una contraddizione in termini: cercare un sacrosanto ideale di parità uomo/donna non significa mirare a una disparità di riflesso, è mortificante per l'ideale stesso [...] Non è discriminando che si ottiene parità.

Si tratta di affermazioni false o discutibili. Non è vero che "tutte le teoriche del femminismo" affermano che non esistono tematiche femminili. Componenti significative del pensiero femminista riflettono sulla specificità femminile, su un punto di vista e un'esperienza delle donne, un loro standpoint irriducibile a quello maschile. Alcune femministe concepiscono la differenza femminile in termini naturalistici o essenzialistici, ricollegandola al corpo della donna, alla possibilità della maternità biologica e simili; altre la concepiscono come portato della costruzione sociale del genere, ad esempio come prodotto dei meccanismi di esclusione e subordinazione. Ma che tra uomini e donne vi siano differenze non solo anatomiche e che tali differenze debbano essere discusse, elaborate e persino valorizzate sono idee che continuano ad appartenere alla riflessione femminista. Vi è poi un intero settore disciplinare, gli studi delle donne, cui è possibile fare riferimento per individuare tematiche femminili.

La frase "Non è discriminando che si ottiene parità", infine, è ambigua, ma se, come sembra, implica il rifiuto di attribuire rilevanza alla dimensione sessuata o di genere nell'ambito delle politiche pubbliche e degli studi sociali, e più specificamente nell'ambito della costruzione di una enciclopedia del sapere, allora non può dirsi maggioritaria salvo voler fare tabula rasa di tre ondate di pensiero e pratica femministe. La posizione di Euphydryas e Lucas è senz'altro legittima ma non può essere attribuita al femminismo tout court perché sembra corrispondere meglio a quel femminismo liberale classico che, spesso da destra, si oppone al diritto antidiscriminatorio, alle azioni positive, al gender mainstreaming e ai programmi di welfare mirati alla riduzione del gender gap (per indicazioni vedi Amy R. Baehr, Liberal Feminism, in The Stanford Encyclopedia of Philosophy, 2021).

In conclusione, il tweet di Camelia è un errore frutto dell'inesperienza: in un progetto collaborativo come Wikipedia, antagonizzare una parte della comunità riduce gli spazi di manovra per il progetto WikiDonne. Ma la risposta che suscita è comunque sorprendente. Con la sola esclusione di un commento pacato e conciliante di Ignis ("vorrei che non ci fossero prese di posizione contro il progetto [...] ci sono dei difetti di inesperienza") e forse anche dei commenti più anodini di Superchilum ("un muro "noi Wikidonne contro il resto degli utenti di Wikipedia" [...] non ha senso di esistere [...] di fatto non esiste, state tranquille") e Retaggio ("Credo che si stia andando molto fuori tema e leggo anche delle cose che non avrei proprio voluto vedere su Wikipedia [...] Chiudiamola qui: il tema era il (brutto) tweet, e il tweet è stato cancellato"), nessun admin interviene nella discussione con lo scopo di mediare e ristabilire un clima cooperativo. È difficile interpretare le 1226 parole di Gianfranco come un tentativo del genere, a prescindere dalle intenzioni. Una mia personale silloge include: 

Tutti vorrebbero più donne fra gli utenti e tutti vorrebbero [...] senza forzature [...] ampliare il relato che riguarda le donne [...] Questo non è "fare femminismo" in Wikipedia o portare qui lotte ideologiche del mondo esterno, è qualcosa di potenzialmente molto più significativo [...] Questa è la sfida che [...] se fosse ben interpretata potrebbe risolvere il grottesco e irrazionale incidente per cui un progetto sulle donne non coinvolge alcune delle nostre utenti donne [Euphydryas e Civvì] che sono fra i più straordinari ed equilibrati utenti in assoluto! Ma gli esordi sono sempre difficili per tutti e in quelli di questo progetto si sono evidenziati una serie di problemi concreti, che a mio umile vedere sono: 1. sottovalutazione delle regole su copyviol e enciclopedicità 2. sottovalutazione delle regole sul [punto di vista neutrale] [...] questi progetti [come WikiDonne] [...] sono promossi e "spinti" da enti che effettivamente ci sono "vicini", come WMF e WMI [le quali non si sarebbero mai] machiavellicamente congegnate un sistema per torturare sistematicamente le Comunità online [quindi] gli scopi erano legittimi ma i modi sbagliati...

Per contro, il tweet fa emergere in modo chiaro e persino egemonico, senza oppositori a parte le utenti di WikiDonne, la posizione di quanti rifiutano per ragioni di principio un progetto volto a ridurre il gender gap su Wikipedia (Euphydryas, Lucas e Bramfab). Come vedremo questa posizione riesce subito a intercettare l'orientamento cancellazionista diffuso tra gli utenti centrali e in questo modo a prevalere nella definizione dei contenuti. In un secondo momento, nella valutazione dei comportamenti di Camelia, questa posizione si radicalizza nella dinamica di gruppo, nel bullismo del tutti contro uno, riuscendo a prevalere anche sul codice di condotta e sul buonsenso.

(Prosegue nella quarta parte)

Commenti

  1. Secondo me, se avessero reagito meglio a questi episodi, numerosi utenti si sarebbero resi conto di quanto Camelia fosse una delle migliori utenti per Wikipedia. Molto più di me e di tutti noi

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  2. Itawikinostra3/5/24 14:20

    Con tutto il rispetto, e a rischio di diventare impopolari, difficile riscontrare una qualche enciclopedicità nella pagina di Rosina Frullla, e praticamente impossibile in quella di Lidia Mannuzzu. Se Wikidonne aveva portato al fiorire di tante pagine del genere, qualche problemino doveva esserci. Si accettano di buon grado smentite...

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    1. "Se Wikidonne aveva portato al fiorire di tante pagine del genere" è una tua estrapolazione. Da dove ricavi questa idea? Secondo me, in base ai criteri e alle prassi di enciclopedicità di it.wiki (molto esigenti), Frulla e Mannuzzu si collocano in una zona grigia: la PdC può andare in un modo o nell'altro, se le cancellano non è un crimine d'odio, se le mantengono non è chiudere un occhio. Su centinaia di voci create da WikiDonne, è naturale che ci siano voci nella zona grigia e persino voci palesemente non enciclopiche. Ma perché ipotizzare che due voci di WikiDonna in PdC siano rappresentative del loro lavoro complessivo? Le voci create nell'ambito del progetto possono essere trovate su Template:WikiDonne/Totale voci scritte.

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    2. itawikinostra4/5/24 09:13

      Erano mere ipotesi ("se"), puramente basate su questa serie di post, di chi finora non conosceva Wikidonne. Forse aver messo in vetrina nei post anche altre voci migliori, o semplicemente linkato il template, avrebbe giovato di più alla "causa" di Wikidonne.

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    3. In effetti uno dei problemi di questa serie di post è che si tratta di una storia dei conflitti di WikiDonne, dei problemi con WikiDonne, delle difficoltà che hanno dovuto affrontare, e manca del tutto la storia delle realizzazioni in positivo, dei successi di WikiDonne. Un po' su questo qualcosa c'è nel post qui sopra quando parlano Beatrice/Giaccai/Camelia difendendo il progetto dalle critiche di Lucas, ma è un po' poco, temo.

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