Il 21 agosto 2023, nasceva il blog Wikipedate e pochi mesi dopo, nel novembre dello stesso anno, nasceva il forum. Dopo più di due anni di attività, può essere interessante condividere alcune informazioni sull'andamento del sito, tracciare un bilancio provvisorio e riflettere sui passi da fare per avvicinarci agli obiettivi del sito.
1.Dati sull'andamento del sito
Diciamo anzitutto che in questi anni Wikipedate è cresciuto. Anche se i dati delle visualizzazioni di Blogger non sono attendibili (173.000 in due anni? più di 12.000 al mese negli ultimi tempi? chissà!), questo grafico nel complesso lo è, e indica una chiara tendenza alla crescita, particolarmente evidente dopo una svolta del novembre 2024.
Le statistiche di Blogger offrono indicazioni anche sugli articoli più letti e sul numero di visite ottenute dagli articoli. Ad oggi, i più letti sono i seguenti:
Non è possibile ricavare in modo attendibile il numero effettivo dei lettori dal numero delle visite registrato da Blogger. Del resto, il concetto di "lettore" è vago: può comprendere sia i volenterosi che leggono un articolo dall'inizio alla fine, sia chi si limita a scorrerlo rapidamente e lo abbandona dopo poche righe. Visto che ogni articolo, anche i più lunghi e impegnativi (come Nel nome del Padre. Gianfranco, utente problematico, 701 visite, e Richieste di pareri. Uno strumento di cui Wikipedia ha assoluto bisogno, 1620 visite), raggiunge rapidamente circa cinquecento visualizzazioni, credo sia ragionevole ipotizzare che ciascuno ottenga almeno una cinquantina, forse un centinaio, di lettori attenti: un numero tendenzialmente coincidente con quello dei wikipediani "devoti", o utenti centrali, attivi nelle discussioni comunitarie. Insomma, gli articoli di Wikipedate prima o poi raggiungono tutti i wikipediani interessati, anche se le reazioni che provocano sono difficili da valutare.
Tornando alle statistiche e alla crescita del sito, Google Analytics offre informazioni più dettagliate e forse più affidabili di Blogger. Questo grafico mostra l'andamento dei nuovi utenti nel mese di giugno 2025 comparato al giugno 2024: ci sono quasi 300 nuovi utenti, circa l'87% in più che nello stesso periodo dell'anno precedente.
Comparando gli ultimi 12 mesi (dal 4 settembre 2024 al 4 settembre 2025) con i 12 mesi precedenti (dal 4 settembre 2023 al 4 settembre 2024), abbiamo 2.700 nuovi utenti totali, con un aumento dell'80%:
Un altro dato significativo è il tempo di permanenza medio sul sito, utile per valutare il livello di coinvolgimento.
Negli ultimi dodici mesi si attesta su 5 minuti e 14 secondi, in calo rispetto agli 8 minuti e 34 secondi dell’anno precedente, probabilmente a causa dell’ampliamento della comunità dei lettori da circa 1.500 a 2.800 utenti.
Non ho alcuna competenza specifica in materia, ma dalle informazioni che sono riuscito a raccogliere sembra che una permanenza media di oltre cinque minuti sia un risultato eccellente per un blog. Considerato il tema di nicchia – la Wikipedia in italiano – ci si potrebbe aspettare che la maggior parte dei lettori, finita sul blog per caso, ne fugga a gambe levate. Non è così: chi arriva sul blog lo fa perché interessato a leggerlo e spesso vi si sofferma a lungo. Anche rispetto alla performance media dei blog di nicchia, che è migliore di quella dei blog generalisti e dei siti di instant news, oltre cinque minuti di permanenza sono un successo. Credo che ciò dipenda, in primo luogo, dalla qualità dei contenuti proposti e, in secondo luogo, dal vivo interesse dei wikipediani italiani a trovare analisi, informazioni e punti di vista sulla propria comunità e sulle discussioni che seguono sulla piattaforma.
Anche il numero di commenti agli articoli è significativo: 1070 commenti per 72 post. È vero che, ad occhio e croce, circa un quarto o un terzo di questi interventi è scritto da me – amo replicare ai lettori – e che una certa quota è composta da messaggi divagatori, goliardici o insultanti. Comunque, una media di oltre 10 commenti per articolo provenienti da lettori interessati è elevata e indica un buon livello di coinvolgimento: i lettori non vogliono solo informarsi sulle opinioni di chi pubblica su Wikipedate, ma anche intervenire attivamente.
Vi sono poi – e anzi, sono le più intense – le attività del Forum. Ad oggi abbiamo più di settecento discussioni aperte, circa 10 mila post e più di 70 mila visite. Gli utenti registrati sono 43, con un "nocciolo duro" di quattro o cinque utenti molto attivi, che generano la gran parte delle discussioni (Wiki per tutti, Gitz, itawikinostra, TrameOscure), una fascia intermedia di utenti che partecipano con qualche centinaio o decina di post, assicurando una certa varietà nei contenuti (Khmer, Souljacker, Nick, IvanScrooge98, ashoppio, canederlo, ecc.), e una "coda lunga" composta dalla maggioranza numerica degli utenti del forum (più di venti), che partecipano in modo saltuario o isolato.
Questi dati non consentono di fare stime affidabili sul numero di "lettori silenziosi" del Forum ma, considerato anche il numero delle visite al blog, è ragionevole ipotizzare che oggi qualche decina di persone seguano il Forum con regolarità, pur non intervenendo. Viste le dimensioni della comunità editoriale di it.wiki, sono numeri incoraggianti, confermati dal fatto che le discussioni sul Forum hanno avuto più volte un'eco sulla piattaforma, nel bene e nel male: argomentazioni e fonti che vengono riprese nelle discussioni comunitarie, oppure battutine sarcastiche e persino sanzioni contro gli utenti del forum.
2. Un bilancio intermedio e una proposta
Come valutare questi risultati? Direi che, rispetto agli obiettivi molto ambiziosi che ci siamo dati, c'è ancora molta strada da fare.
Da una parte, c'è di che essere soddisfatti. Il fatto che Wikipedate (blog e forum) oggi raggiunga la comunità wikipediana merita di per sé di essere celebrato. Inoltre, le attività di Wikipedate hanno avuto, seppure in modo occasionale, un impatto sulla piattaforma. Senza entrare nei dettagli, che potrebbero annoiare e portare a polemiche inutili, direi che in alcune occasioni le informazioni e le argomentazioni divulgate da Wikipedate sono state riprese nella comunità wikipediana, alimentando discussioni e portando a risultati concreti in termini di miglioramento della qualità dell'enciclopedia e di rispetto dei diritti degli utenti. Abbiamo raggiunto, insomma, una certa visibilità e un certo impatto, seppure in una misura che, a mio giudizio, non riesce a giustificare gli sforzi richiesti dal mantenimento di questo sito.
Qui finisce, infatti, la parte rassicurante e motivante dell'articolo e iniziano le note dolenti. La scrittura di Wikipedate (blog e forum) è una gioia, un hobby, un divertimento, ma è anche un impegno gravoso. Per quanto mi riguarda personalmente, è un impegno che ha portato con sé una quantità di complicazioni, comprese vere e proprie aggressioni alla mia vita personale e professionale – minacce, diffamazioni, doxxing – che, in almeno due occasioni, sono andate al di là dello soglia della rilevanza penale. Considerato che si tratta di una forma di volontariato, di impegno civile o battaglia culturale, non è possibile evitare la domanda se le sorti della Wikipedia italiana meritino davvero un tale strazio.
Di fronte alla violenza di prepotenti e frustrati, la mia risposta istintiva è di scrollare le spalle e tirare dritto. Ma questo mi è reso difficile dall'enorme divario che ancora persiste tra le ambizioni del blog, testimoniate nell'articolo Wikipedate (Questo blog Parte 2), e le sue realizzazioni concrete. In quell'articolo scrivevo che Wikipedate voleva diventare
qualcosa di analogo al forum di Wikipediocracy, che è frequentato da utenti esperti della Wikipedia inglese, persino amministratori e arbitri di quel progetto.
Nelle intenzioni, Wikipedate non avrebbe dovuto essere il luogo da cui distribuisco i miei "pensierini" su Wikipedia, ma qualcosa di diverso e più interessante:
uno spazio della democrazia in rete, una istituzione del general intellect, un luogo comune dove convergano assieme il caotico caffè parigino dell'illustrazione qui sopra e l'atmosfera compassata e studiosa della sala di lettura tedesca qui sotto.
Analogamente, nell'articolo di presentazione del Forum scrivevo che doveva trattarsi di "uno spazio aperto", privo di "una linea poltica" o di una "linea di politica editoriale", ospitale "verso i contributi di qualsiasi orientamento".
Purtroppo siamo ancora lontanti dal raggiungimento di questi obiettivi. Nonostante la crescita del blog/forum sia incoraggiante, la mia impressione è che la comunità dei wikipediani italiani, e in particolare i suoi "utenti centrali", sia riuscita in modo abbastanza efficace ad immunizzarsi da Wikipedate, a disinnescarla. Per esempio, ai miei occhi è indicativo che alcuni dei problemi evidenti segnalati nella sezione del forum "Le voci più brutte di Wikipedia" siano rimasti intatti. Com'è possibile che la voce Nazionalsocialismo continui a riportare una citazione di Goering su Hitler "il politico più leale in tutta la storia dell'umanità"? Com'è possibile che quella voce ancora includa i deliri di Hitler sulla "fusione troppo profonda" del ceppo indigeno celtico con la "componente migratoria" di Iuti, Sassoni e Angli in Gran Bretagna? Com'è possibile che la sezione iniziale di Neoantisemitismo continui a fraintendere il tema della voce, confondendolo con "Antisemitismo nel XXI secolo?". Com'è possibile che i problemi segnalati già nel 2015 dal template:P nella voce Campo di concentramento di Arbe, ripresi dettagliatamente e con fonti in un post del forum, non siano ancora stati risolti?
Ma il problema principale non è quello dell'impatto sulla piattaforma delle discussioni su Wikipedate. Tale impatto è modesto, ma non nullo, e anzi in alcuni occasioni, come dicevo, Wikipedate è riuscita a dare un contributo apprezzabile al miglioramento dell'enciclopedia e alla qualità della vita comunitaria. Il problema principale è che Wikipedate non è riuscita a diventare, agli occhi degli utenti di it.wiki e nei fatti, uno spazio pienamente fruibile da tutti i wikipediani. Wikipedate è percepita, e di fatto è realmente, come una voce partigiana, con una propria identità e politica editoriale determinata – in poche parole, un luogo critico nei confronti della "cricca degli admin" – anziché come uno strumento utilizzabile da chiunque per far circolare conoscenze e idee su Wikipedia.
Non ha senso discutere se questa percezione sia accurata. Dall'interno, le differenze tra i vari utenti di Wikipedate sembrano evidenti e spiccate. Ma dall'esterno, può emergere una certa "aria di famiglia", che risulta dal fatto che la contribuzione a un blog/forum è più invitante per chi già condivide, almeno in parte, gli argomenti di chi ha creato e promosso quello spazio. Resta il fatto che, a prescindere dalla sua accuratezza, tale percezione è di fatto efficace e ostacola l'allargamento e la diversificazione della comunità degli utenti.
Nelle mie intenzioni, Wikipedate non dovrebbe essere questo. Tanto più sarà percepita come un "partitino wikipediano", una fazione con una propria identità editoriale o politica, tanto minore sarà l'impatto pratico delle sue discussioni su Wikipedia. Solo quando Wikipedate saprà attirare l'interesse di utenti che vedono Wikipedia in modo molto diverso tra loro, sarà possibile che diventi un laboratorio di riflessione efficace, di arricchimento della nostra conoscenza su Wikipedia, sulla sua storia e i suoi problemi, e di proposte per il suo miglioramento. Wikipedate dovrebbe ospitare, come ha sempre fatto, contributi di critica a Wikipedia, assieme ad articoli sulla storia di Wikipedia, sulle vicende e i protagonisti passati, o anche articoli divertenti, sulle esperienze vissute e i mille aspetti buffi e interessanti della scrittura di Wikipedia. Per esempio, guardando al programma del prossimo ItaWikiCon, è chiaro che molte relazioni potrebbero facilmente diventare articoli di questo blog ("Se questo è un incipit", "Il mondo cambia. E Wikimedia?", "UCoC, EG, U4C cosa sono e a cosa servono tutte queste sigle", ecc.) dove troverebbero un pubblico di lettori sostanzialmente più ampio di quello che sarà presente al convegno.
Come raggiungere questo risultato? Non ne ho idea. Per quel che mi riguarda, ho deciso di aprire il Blog limitando drasticamente, se non eliminando del tutto, la mia contribuzione. Oltre ad essere un impegno gravoso, come spiegavo sopra, dubito che sia utile: penso anzi che fino a quando questo sito verrà percepito come il mio spazio personale, integrato dagli apporti di rari ospiti dalle idee affini, Wikipedate non riuscirà ad essere ciò dovrebbe. Insomma, fare un passo indietro potrebbe essere un modo per invitare altri a fare un passo avanti. Se funzionerà, nei prossimi mesi e anni i lettori del Blog invieranno le loro proposte di pubblicazione; vorrà dire che Wikipedate ha felicemente superato la metà del guado e si muove verso l'altra sponda. Se fallirà, vorrà dire che il Blog sarà annegato silenziososamente nell'attraversamento. Ci rimarrà comunque il Forum, dove scambiare idee, quando ne avremo voglia, segnalare discussioni e commentarle.
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